Cos’hanno in comune il baseball e la lirica? Il primo è storicamente un’eccellenza riminese, anche se quest’anno le cose non sono andate molto bene. La seconda si auspica che, ora che il teatro è pienamente recuperato, un’eccellenza possa diventarla. Ed entrambe sono materie nel loro specifico quanto mai affascinanti ma che, per poterne discettare, richiedono adeguata preparazione.
Non si può parlare di basi intenzionali o di rappresentazioni semisceniche senza averne cognizione altrimenti si rischiano pessime figure. E infatti nelle settimane che hanno preceduto l’inaugurazione del Galli i tuttologi del web, quelli che sanno tutto di urbanistica, ingegneria, immunologia, calcio, meteorologia e altre discipline alla bisogna, hanno detto la loro ma fermandosi sulla soglia del teatro, per una volta con un certo timore reverenziale su quello che poi sarebbe ci sarebbe stato dentro.
Magari con un po’ di tempo e raccattando qualcosa qua e là cominceranno a dire la loro anche su orchestre, acustica e restauro. Ma almeno per ora il coro dei tuttologi da tastiera è timido a salire sul proscenio. Titubante nell’aggredire quei pochi settori che ancora restano fuori della sua portata, che sia un gioiello di teatro o il diamante del batti e corri.
Maurizio Ceccarini