L’evento. Undici nuovi catecumeni nella Veglia di Pasqua. Esperienze diverse e consapevoli
Ahmed ha 46 anni e viene dal Marocco. In un momento di difficoltà ha bussato alla porta della Caritas ed è stato accolto.
L’amicizia è proseguita tanto che in Caritas gli han chiesto di collaborare con l’associazione.
“ Vivendo con queste persone e osservando il loro comportamento mi è venuta voglia di conoscere di più il cristianesimo – racconta Ahmed – Ho scoperto cose belle come perdono, amore, accoglienza, aiuto al prossimo”.
Da qui il grande passo: “ Il Cristianesimo è meraviglioso, chiede solo di amare. Voglio abbracciarlo, servendo chi è nel bisogno”.
28 anni da compiere, Chiara è arrivata in Italia dall’Albania, Paese dove la religione è stata un tabù, schiacciata da oltre 40 anni di comunismo. L’asilo vissuto dalle suore, in maniera allora inconsapevole, in realtà “ è stata un’esperienza che ha plasmato la mia personalità, i miei valori e il mio senso di appartenenza alla comunità”. La decisione di ricevere il battesimo da adulta per Chiara è stata una tappa consaspevole di un percorso.
“ Una scelta personale e profondamente significativa – assicura la 28enne – che riflette il mio impegno verso la fede cristiana e la mia comunità parrocchiale. È un momento di rinascita spirituale e di rinnovamento che mi porta più vicina a Dio Padre e alla mia comunità di fede”.
Jordan è italiano originario del Perù. È arrivato in Italia nel 2005 con la famiglia: a causa della lingua e di altri problemi non c’è stata l’occasione di battezzarlo. “ Sin da piccolo, non avendo ricevuto il battesimo, ho sempre sentito un vuoto. – ammette Jordan – Ora, sposandomi con R., vorrei costruire una famiglia
basata sull’insegnamento della Chiesa e desidero vivere una vita più vicina a Dio, abbracciando i suoi valori di amore, compassione e perdono”.
Ahmed, Chiara e Jordan sono esempi di come la porta della fede sia sempre aperta. Non c’è età né esperienze ordinarie per intraprendere un percorso di fede e di iniziazione cristiana.
Lo dimostrano tutti gli undici catecumeni (quattro uomini e sette donne) che a Rimini hanno ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana in occasione della Veglia Pasquale, in una Basilica Cattedrale a Rimini ricolma di fedeli, amici e parenti.
Sono ragazzi, giovani e adulti, il più giovane è Anita (15 anni), il più maturo Silvestro che di anni ne ha 47. Diverse le nazionalità di origine: Albania, Danimarca, Marocco, Tunisia e Italia.
Gli undici neofiti sono arrivati in Duomo da diverse zone della Diocesi: Stella Maris, S.
Agostino (Rimini), San Giuliano Martire (2), San Giovanni Battista-Monte Colombo, Zona Pastorale Misano, Zona Pastorale Flaminia (2), San Giuseppe al Porto. Fedele è quello che ha fatto… meno strada: lui proviene proprio dalla Cattedrale.
A questi undici neofiti, vanno aggiunti molti altri ragazzini – sotto i 14 anni – che hanno ricevuto il sacramento del battesimo sempre nella Veglia pasquale nelle parrocchie d’origine.
Il conferimento del battesimo durante la veglia pasquale viene dalla tradizione della Chiesa primitiva, un segno che rende ancora più evidente il passaggio dalla morte alla vita proprio quando si celebra
la risurrezione di Cristo, la vittoria del Signore sulla morte.
Un gruppo WhatsApp è un proseguimento del percorso proposto fraternamente ai neofi ti, insieme a proposte come ritiri e pellegrinaggi.
“ L’accompagnamento dei catecumeni e degli adulti che riscoprono la fede da parte di comunità vive, rappresentate da catechisti laici, è fondamentale.
– è il responsabile diocesano del catecumenato per adulti, don Giuseppe Vaccarini, a parlare – Essi si coinvolgono in prima persona nel cammino delle persone loro affidate ben oltre il tempo del catecumenato”.
“ Come ogni esperienza, anche accompagnare gli adulti ai sacramenti fa crescere entrambi: ci si incontra per molto tempo, almeno per un anno con cadenza quindicinale e settimanale nei tempi forti, si segue un percorso che cerchi di guardare il cuore e le esigenze di ciascuno” è l’esperienza della catechista battesimale Raffaella Farina.
I neofiti sono ritornati in Cattedrale il sabato precedente la Domenica in Albis per il ritiro col Vescovo Nicolò, e poi la messa di ringraziamento con il Vicario don Maurizio Fabbri.