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Basiti dai siti

Premesso: dopo centinaia di articoli e commenti sui social spesi per demolirlo, mi trovo in imbarazzo nel cercare di aggiungere qualcosa di nuovo alla denigrazione di verybello, il sito del Ministero alla Cultura realizzato per l’Expo 2015. Quel che lascia perplessi ancor prima di entrare nello specifico è che, dopo il disastro di Italia.it di qualche anno fa, il portale lanciato dall’allora ministro Rutelli (che lo introduceva con un indimenticabile video in anglo-borgataro) e presto rifatto in toto a furor di popolo, ci si sarebbe aspettati cautela e attenzione. E invece ecco un sito che esce con la sola versione italiano, con quella inglese in arrivo non si sa bene quando: autogol di cui neanche l’ultima delle proloco sarebbe capace. Un tripudio di viola e rosa neanche fosse il sito della Notte Rosa, colori che nell’immaginario collettivo ricordano l’Italia quanto il sushi o i tacos. Una disposizione sovietica dell’home page quasi indisponente. E soprattutto il nome. Che cosa vuole evocare? A me, sinceramente, la prima cosa che fa venire in mente è Cicciobello, che tra l’altro era il soprannome di Rutelli. Il cerchio si chiude. Forse sarebbe il caso di chiudere anche il sito e rimetterci mano. Verypresto.