Li chiamano nativi digitali. Sono bambini che vivono in case ad alto contenuto tecnologico, abituati ad usare le nuove tecnologie per giocare, comunicare, tenersi aggiornati, imparare e fare addirittura acquisti. Ma quanti di questi bambini sanno con esattezza che cosa sia la Rete e soprattutto che rischi essa comporti? È l’interrogativo lanciato pochi giorni fa in occasione del “Safer Internet Day”, la giornata europea dedicata alla sicurezza in Rete dei ragazzi e organizzata da Save The Children e Polizia postale.
“Purtroppo con il passare degli anni – spiegano gli organizzatori – ci siamo resi conto che aumenta in modo esponenziale la mancanza di educazione all’utilizzo del web”.
Secondo uno studio del Movimento Italiano Genitori (Moige), l’85.8 per cento dei bambini tra i 6 e i 10 anni ha già usato un computer e il 40 per cento naviga addirittura per più di tre ore al giorno. Di questi, ben il 32.2 per cento ha risposto di farlo da solo, senza genitori. Addirittura nella fascia tra gli 11 e i 13 anni arriviamo a sfiorare il 72 per cento.
“Il problema principale – spiega la psicologa Paola Lanciai – è un altro: secondo questo studio, solo il 18.6 per cento dei genitori dà al proprio figlio un limite di tempo per l’utilizzo di internet mentre addirittura il 35 per cento non si è mai posto il problema”.
Insomma, la situazione è drammaticamente seria. Anche perché i rischi sono altissimi.
“Basterebbe seguire delle piccole e semplicissime regole – dicono dalla Polizia – per dare l’opportunità ai bambini di navigare in assoluta tranquillità e senza nessun pericolo”.
Proprio per questo, la Polizia di Stato ha realizzato un opuscolo dal titolo Vita da Social che si può scaricare dal suo sito internet.
Francesco Barone