È entrato in vigore il primo agosto un decreto del vescovo di Cesena Antonio Lanfranchi a proposito del “Movimento eucaristico mariano-Ordine dei minimi di Gesù e di Maria”. In merito era intervenuta il 20 agosto 2008 anche la Diocesi di Rimini che con un comunicato del vicario generale mons. Luigi Ricci aveva evidenziato alcuni aspetti critici del Movimento che fa capo a Bacciolino, parrocchia della Diocesi, in comune di Mercato Saraceno.
Prima l’ascolto e il dialogo
“All’inizio del mio ministero episcopale in questa Diocesi nel gennaio 2004 – scrive fra l’altro il vescovo Lanfranchi – ho voluto pormi in ascolto e dialogo con ogni realtà, certo che sarei stato edificato dalla varietà e ricchezza di frutti suscitati dallo Spirito. È con questo atteggiamento che ho seguito con attenzione quanto si è venuto realizzando presso la parrocchia di Bacciolino ad opera di don Francesco Castellani: come dal “Gruppo di preghiera di Bacciolino si sia costituito, nel 1999, il “Movimento eucaristico mariano” e questo sia stato denominato da don Francesco, nel luglio 2007, l’ “Ordine dei minimi di Gesù e di Maria”.
“Con il passare del tempo – prosegue monsignor Lanfranchi – gli interrogativi e i problemi subito avvertiti sono diventati sempre più consistenti: il sempre più difficile rapporto del Movimento con il resto della parrocchia, le regole e i testi formativi di riferimento redatti dallo stesso don Francesco non pienamente conformi al Magistero della Chiesa, la gestione dei rapporti familiari volti ad isolare dalla rete parentale; questo unitamente a quella che ho giudicato una positiva tensione a vivere una spiritualità più radicale”.
Il primo dicembre scorso il vescovo di Cesena ha nominato due sacerdoti con l’incarico di portare avanti con i responsabili del Movimento il confronto sugli elementi problematici riguardanti sia la dottrina che alcune scelte pratiche.
Il giudizio sull’esperienza
“Ora – scrive mons. Lanfranchi -, dopo aver ricevuto resoconto dettagliato dai sacerdoti incaricati, e aver ulteriormente valutato gli ultimi testi, come i vari opuscoli e la “Regola”, e il persistere di atteggiamenti del Movimento/Ordine in merito a quanto richiesto come correzione e richiamo all’obbedienza per vivere l’esperienza spirituale nella comunione ecclesiale (…), esprimo il seguente giudizio.
Dato che la Regola e i testi formativi di riferimento contengono vari errori dottrinali, mancano del corretto riferimento alla Sacra Scrittura e al magistero della Chiesa e contengono inoltre affermazioni basate sulla pretesa di rivelazioni divine personali avute dallo stesso don Francesco; dato che la minuziosità delle regole, dei consigli e dei giudizi negativi circa ogni realtà che non intende conformarsi allo spirito del Movimento/Ordine, porta ad esprimere una prassi comportamentale volta a un progressivo isolamento e ripiegamento su se stessi del gruppo stesso, venendo meno la possibilità di vivere una corretta e proficua comunione ecclesiale e anche familiare; dato che i membri del gruppo e la guida, designata direttamente da don Francesco, per quanto riguarda il metodo, l’organizzazione e gli strumenti del Movimento/Ordine fanno unicamente riferimento agli scritti e alle presunte rivelazioni avute da don Francesco, prescindendo dal giudizio della Chiesa; pur riconoscendo l’impegno nella preghiera e la tensione verso uno stile di vita radicale, non possiamo che giudicare negativamente il suddetto Movimento/Ordine e non riconosciamo in esso le caratteristiche di ecclesialità in quanto propone contenuti e prassi che portano a vivere in maniera distorta l’esperienza ecclesiale”.
Non sia data accoglienza
Il vescovo di Cesena poi si rivolge ai sacerdoti diocesani disponendo che “non sia data accoglienza nella Chiesa e negli ambienti parrocchiali di Bacciolino, e in tutti gli ambienti ecclesiali della Diocesi, a riunioni o momenti di preghiera che dicano riferimento al Movimento/Ordine o Gruppo di Bacciolino. Non sia permessa la distribuzione e la diffusione nelle chiese, nelle parrocchie e ambienti ecclesiali, di materiale edito a cura del predetto “Movimento/Ordine” o facente riferimento ad esso”.
Infine mons. Lanfranchi esorta i membri del Movimento che hanno incontrato Dio e la Chiesa attraverso questa esperienza a proseguire il proprio cammino di vita cristiana nelle comunità parrocchiali o nei movimenti o associazioni riconosciuti.