È una delle realtà più importanti della nostra economia. Anzi, nel suo campo, sicuramente la più importante. Anche perché l’ Azienda Coser di Poggio Torriana, è l’unica che si occupa di sabbiatrici e granigliatrici. Per saperne qualcosa di più abbiamo raggiunto il dottor Massimo Colombo, 55 anni, laureato in Scienze Politiche e Diritto Economico, Amministratore Delegato dell’azienda.
Dottor Colombo, da quanti anni esiste l’azienda?
“Dal 1981 quando la fondò mio padre Piercarlo”.
Il vostro lavoro a che settore si rivolge?
“Al metalmeccanico. Ad esempio, le sabbiatrici usate, nuove e rigenerate, vengono utilizzate nelle industrie manifatturiere per le fasi di sverniciatura dei metalli, rimozione della ruggine e tutti i processi di sabbiatura e granigliatura per acciaio, ferro, marmi, pietre e piastrelle. Per questo motivo i settori di applicazione sono i più disparati, ad esempio nelle fonderie per acciaio, acciai speciali, ferro nonché alluminio (pressofusione), ghisa, leghe, metalli e per le carpenterie metalliche leggere (strutture metalliche) e pesanti (lamiere, travi, profilati). Abbiamo buone chances per le verniciature industriali (incluso carrozzerie) e per il trattamento termico dei metalli (anche stampati). Il nostro è un lavoro dalle mille sfaccettature che si rivolge anche alle trafilerie e nella lavorazione superficiale di metalli e non.
Siamo al top per il riciclo: in grado di fornire nuova vita alle granigliatici e sabbiatrici usate. Il nostro centro revisioni riporta le macchine in condizioni di esercizio paragonabili a quelle nuove attraverso un ciclo produttivo che inizia col ritiro delle macchine usate (parti da revisionare), lo smontaggio del vecchio macchinario e la separazione delle parti riciclabili delle componenti che hanno esaurito il loro ciclo di vita. Infine la sostituzione di parti irreparabili con ricambi di prima scelta, il montaggio del macchinario revisionato e il collaudo finale.
Questo processo ci consente di ridurre le emissioni di CO2 e di garantire un nuovo efficientamento energetico. Consegniamo macchine già conformi alle future normative di sostenibilità, dotate di prestazioni energetiche e meccaniche più efficienti e durature, rispetto a quelle non rigenerate”.
I vostri clienti chi sono?
“Il 60% dei nostri clienti lavora per l’automotive, ossia per tutti i veicoli a motore come automobili, motociclette, camion, perché i componenti delle auto o alcuni pezzi, in fase di lavorazione, hanno necessità di essere sabbiate”.
La granigliatrice, esattamente, a cosa serve?
“Per togliere le parti ossidate”.
Avete un progettista o un tecnico specializzato per questo lavoro così particolare?
“Sì, abbiamo un progettista e dei tecnici specializzati all’interno dell’organico operaio, ma è molto difficile trovare queste figure professionali”.
Nel corso degli anni avete cercato di migliorare il lavoro e ampliare la gamma dei servizi?
“Certo, perché il mercato è andato sempre più verso macchine meno standard e più legate alle esigenze del cliente. Le macchine che facciamo servono per il trattamento superficiale del metallo, (in pratica servono a togliere la ruggine) in quanto il metallo si ossida con l’aria, con l’acqua e ha bisogno di essere sabbiato prima di essere verniciato, cromato o plastificato ecc. E’ una fase di pre-finitura che si applica al 95% sui metalli”.
Dottor Colombo, ci siete solo voi in zona a fare questo particolare lavoro?
“Si, è un settore molto di nicchia”.
Quanti dipendenti avete a tempo indeterminato e a tempo?
“In tutto siamo in sedici: tredici fissi e tre a tempo determinato a seconda delle nostre esigenze lavorative”.
Nel 2016 avete ricevuto un contributo di 38.700 euro del bando regionale per il progetto d’internazionalizzazione per l’export: vi ha giovato per aprire nuovi mercati?
“Ha giovato tantissimo alle tasche dei consulenti, a livello di fatturato non ci ha portato nessun beneficio, solo qualche contatto, ma è stata ben misera cosa; ripeto, i fondi sono andati quasi tutti ai consulenti”.
L’emergenza Covid ha pesato molto sul vostro lavoro?
“Sinceramente parlando, diciamo che non ci possiamo lamentare. Anche se abbiamo subìto come tutti il periodo https://www.coser.net/media/editor_ files/coser-2.jpg di blocco e, se purtroppo, alcuni nostri clienti sono andati in difficoltà e hanno peggiorato i flussi di pagamento. Un concatenarsi di negatività che, a livello di fatturato, ha inciso più che altro nei mesi di marzo e aprile”.
Quale fatturato avete fatto lo scorso anno?
“Abbiamo sfiorato i due milioni di euro e quest’anno andremo vicino probabilmente al milione e 600mila. Diciamo che con la situazione di mercato attuale è già un obiettivo soddisfacente”.
Dottore, rispetto al 1981 quando suo padre ha avviato l’azienda, il vostro lavoro è cambiato molto?
“Il lavoro è rimasto quasi il medesimo. Ricordo che mio padre aveva iniziato come semplice manutentore. Oggi siamo anche produttori delle nostre macchine granigliatrici e sabbiatrici”.