“Cosa c’entrano i capodogli” con il Campo Lavoro? Molto, moltissimo perché si tratta di uno spettacolo teatrale che parla di ambiente, difesa della natura, consumismo e sobrietà. Tutti temi che fanno parte del Dna del Campo, da sempre impegnato a coniugare solidarietà con nuovi stili di vita. Messo in scena dalla compagnia riminese de “I Ciarlatani” (Francesco Tonti e Alex Gabellini), “Cosa c’entrano i capodogli” va in scena domenica 3 aprile, alle ore 17, al Teatro del Mare di Riccione, nell’ambito delle iniziative collaterali del Campo Lavoro 2011. La trama dello spettacolo è semplice e divertente. Due amici d’infanzia, che non si vedevano da tempo, s’incontrano per caso in un ipermercato. Uno deve metter su casa ma la corsa agli acquisti gli procura ansia e sensi di colpa. L’altro non si fa di questi problemi, anzi si gratifica comprando a più non posso. Con toni ora comici ora drammatici, l’incontro diventa un confronto. Chi dei due ha uno stile di vita adulto, coerente e sostenibile? Chi può dirsi immune dal consumismo? Senza pretendere di impartire insegnamenti, lo spettacolo vorrebbe comunicare allo spettatore che ciascuno di noi può fare qualcosa per migliorare le sorti del pianeta. Attraverso semplici attenzioni da mettere in atto nella vita quotidiana: preferire l’acqua di rubinetto alla minerale, eliminare le sportine in plastica, differenziare i rifiuti, comprare solo ciò che serve davvero e via risparmiando. E non mancherà, dopo lo spettacolo, anche una piccola dimostrazione di riutilizzo creativo di materiali usati presentata dai volontari del Campo. Cappellini fatti con scampoli di lana, segnalibri a base di ritagli di stoffa, collane costruite con pezzi di bigiotteria: tutto può rinascere a nuova vita, basta solo un po’ di fantasia.
L’appuntamento di Riccione è promosso dal Campo Lavoro 2011 in collaborazione con la Missione diocesana e con l’Ufficio per la Pastorale sociale. Tutti i volontari e gli amici del Campo sono invitati a partecipare con le proprie famiglie.