“Questo mondo nel quale noi viviamo ha bisogno di bellezza per non cadere nella disperazione. La bellezza, come la verità, mette la gioia nel cuore degli uomini ed è un frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione”.
Queste parole indirizzate agli artisti sono attualissime, eppure risalgono all’8 dicembre 1965 dal Concilio Vaticano II. Arte e architettura, lungi dall’essere un inutile orpello, sono per la Chiesa – e per la società intera – un aiuto “a tradurre il suo messaggio divino nel linguaggio delle forme e delle figure, a rendere sensibile il mondo invisibile”.
Entrare in contatto con l’arte cristiana significa penetrare nel flusso della storia, una storia connotata dalla fede di chi ci ha preceduto per comunicare, attraverso la bellezza, con le generazioni passate. Ebbe modo di scrivere Giovanni Paolo II nella sua Lettera agli Artisti: “La storia dell’arte non è soltanto storia di opere, ma anche di uomini. Le opere d’arte parlano dei loro autori, introducono alla conoscenza del loro intimo e rivelano l’originale contributo da esse offerto alla storia della cultura”. In questa prospettiva più ampia, l’arte cristiana rende evidente la fede nel Cristo che ha guidato coloro che ci hanno preceduto. Accostarsi all’arte cristiana quindi non è un fatto solo estetico, bensì teologico. “La dimensione di fede, non solo quella culturale, la dimensione liturgica, non solo quella estetica, indicano innanzitutto il senso che muove ogni espressione artistica autenticamente cristiana e mostrano l’orizzonte morale nel quale muoversi” spiega Giovanni Gardini, docente in Arte sacra e turismo religioso presso l’Issr “A. Marvelli” di Rimini e Consulente Diocesano per i Beni Culturali della diocesi di Ravenna.
La cultura cristiana, una ricchezza per tutti, e il lessico biblico e liturgico che per secoli ha fornito la base di un linguaggio e di un pensiero comune, sono comunque necessari proprio per comprendere l’arte europea. Anche per questo motivo, l’Istituto Superiore di Scienze religiose di Rimini “A. Marvelli” (tel. 0541.751367, www.issrmarvelli.it) da quattro anni ha avviato un’importante esperienza formativa in questo ambito, attivando un biennio di specializzazione (laurea magistrale) in Arte Sacra e Turismo Religioso. Il riscontro qualitativo è ottimo, il numero degli iscritti, per la verità è inferiore alle attese. Ma l’Issr “Marvelli”, convinto che questa strada sia necessaria oltre che vincente anche in vista di future prospettive professionali, ha deciso di rilanciare attivando un Master. Un suggerimento prezioso in questo senso è arrivato da lontano. “La Conferenza Episcopale Italiana ci ha sollecitato a proporre a fianco delle proposte esistenti anche uno specifico Master di I livello in «Valorizzazione dell’arte sacra e promozione del turismo religioso», approvato dalla Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna. – spiega il direttore dell’Istituto riminese, Natalino Valentini – Il Master in questione ha un impianto più snello e una configurazione più professionalizzante rispetto alla specialistica e intende offrire una valida preparazione scientifica e adeguate competenze professionali nel campo dell’arte sacra, della valorizzazione e della tutela del patrimonio artistico, ma anche del turismo religioso e culturale, a partire dall’acquisizione di una conoscenza appropriata delle fonti, degli studi specifici e delle tecniche operative”.
Il Master dovrebbe partire già dal prossimo settembre, con almeno 15 iscritti.
Arte e turismo religioso sono un settore sempre più praticato, anche dal punto di vista turistico. Va in questo senso, ad esempio, il recente avvio del nuovo progetto per il turismo e i pellegrinaggi che vede coinvolte sette diocesi della Romagna (Cesena-Sarsina, Faenza-Modigliana, Forlì-Bertinoro, Imola, Ravenna-Cervia, Rimini, San Marino-Montefeltro). Sette realtà ecclesiali che, riunite insieme con l’apporto scientifico e operativo dell’Issr “A. Marvelli” e della agenzia viaggi riminese “Ariminum”, hanno creato “Opero”, associazione finalizzata alla valorizzazione dell’Arte sacra e del Turismo religioso in prospettiva catechetica, pastorale, teologica, culturale, ma anche di sviluppo economico. “Opero” tra l’altro ha pure allestito il format Illuminaci, che a Rimini ha messo in “altra” artistica luce il Tempio Malatestiano.
“Siamo convinti della straordinaria potenzialità di questo settore, purtroppo non ancora valorizzato appieno nel nostro territorio. – commenta Valentini – L’obiettivo è quello di ripartire dai giacimenti di cultura presenti sul territorio in una nuova prospettiva di innovazione culturale e sociale, riconsiderando il legame tra arte, cultura e sviluppo”. Le Chiese particolari, a cominciare da quelle della Romagna e anche delle Marche, possono contribuire in maniera peculiare, grazie soprattutto alla ricchezza e all’unicità del patrimonio artistico del quale dispongono. Il direttore Valentini però guarda anche più in là: “Il Master intende rimettere in dialogo anche i diversi ambiti più direttamente coinvolti: la gestione del patrimonio artistico, la ricerca culturale e la formazione scientifica, in un dialogo virtuoso con le istituzioni politiche del territorio”. Per conoscere e far apprezzare i segni e le testimonianze della spiritualità attraverso il viaggio, il pellegrinaggio e il turismo.
Tommaso Cevoli