I dinosauri piacciono ai bambini. Affascinati dai grandi bestioni preistorici i bimbi, anche i più piccoli, hanno ora una nuova possibilità di incontrare un simpatico “dino” nel film Pixar/Disney firmato da Peter Sohn, Il viaggio di Arlo. Nell’immaginaria preistoria animata i grossi esseri regnano indisturbati, sono forniti di intelligenza e parola e si dedicano alla coltivazione del mais come un qualsiasi contadino. Tra i bestioni spunta fuori Arlo, dinosauro fifone, orfano di padre e costretto a ritrovare la strada di casa smarrita assieme a un cucciolo d’uomo, il piccolo Spot, considerato dapprima responsabile della morte del papà di Arlo, poi protagonista assieme al “rettilone” di una storia di coraggio e amicizia.
Storia semplice e accattivante, Il viaggio di Arlo curiosamente segue le coordinate del western, con tanto di apparizione della “mesa” resa celebre dai film di John Ford e citazioni da Il fiume rosso e Balla coi lupi. Quelle atmosfere sono poi arricchite dal tema dell’amicizia, della diversità e della reciproca crescita. Arlo e Spot impareranno assieme il senso della famiglia, il valore della condivisione e del sostegno anche nei momenti più difficili, e il senso di appartenenza alla propria razza, senza per questo togliere il profondo legame di amicizia creatosi tra due esseri così diversi fisicamente ma vicinissimi per sentimenti. Un briciolo di commozione spunta fuori nel finale. Anche se questo nuovo Pixar non raggiunge gli stratosferici livelli creativi di Inside Out resta comunque una bella occasione per condividere, in famiglia, il piacere di una visione cinematografica. Prima di Arlo un corto diretto da Sanjay Patel: Il super team di Sanjay mescola con gusto le tematiche religiose con l’immaginario popolato dai supereroi di un bimbo indiano.
Il Cinecittà di Paolo Pagliarani