Il suo personale, scintillante, pokerissimo si è meritato la standing ovation de L’umiltà di chiamarsi minors, una delle più popolari pagine Facebook dedicate alla pallacanestro. Chiamarsiminors lo ha decretato vincitore del 2019. Andrea Serpieri, riminese, classe ’93, per tutti Serpo, quest’anno ha collezionato una promozione in Prima categoria da fisioterapista, con il Sant’Ermete calcio; la promozione in serie B da fisioterapista, con Rinascita Basket Rimini; la promozione in serie D da giocatore, con il Villanova Basket Tigers Villa Verucchio e per finire la coppa provinciale UISP con i FaDaMat Basket Rimini, sempre da giocatore.
“Il Poker Minors è come scalare il K2 senza ossigeno. Un’impresa quasi impossibile. Andrea ce l’ha fatta” è il commento di «Chiamarsiminors», che ha subito ricevuto 4mila like su Instagram.
Serpieri, la vittoria più grande è probabilmente conciliare tutti gli impegni che hai. Come fai?
“Non è mai facile, nel mio caso forse ancora meno. Diciamo che sono bravo a incasellare tutto quanto. Per il resto, lo sforzo, è più mentale che fisico: dover conciliare tanti e diversi impegni che spesso non c’entrano l’uno con l’altro è un’attività che effettivamente richiede un grande dispendio di energie”.
Quale di questi titoli ti ha dato più gioia? Quale il più inatteso?
“Seppur in modo diverso, tutti i titoli mi hanno dato tanta gioia. Probabilmente quelli conquistati da giocatore sono quelli più vissuti, ma la vittoria più inaspettata è sicuramente quella ottenuta con il Sant’Ermete. La squadra a gennaio era praticamente ai play out prima che i ragazzi facessero una seconda parte clamorosa”.
Hai anche subìto infortunii che suggerirebbero più attenzione, ma tu… te ne freghi e da buon giocatore generoso metti sul parquet fino all’ultima goccia di sudore.
“Gli infortuni fanno parte del gioco. È vero che probabilmente io sono stato più sfortunato di altre persone, però è altrettanto vero che sono fortunato a poter giocare tuttora. Poi, quando il fisico mi chiederà il conto lo accetterò serenamente sapendo di aver dato tutto ciò che avevo”.
È vero che il babbo teme per le tue ginocchia e per questo non assiste a tante tue partite?
“Ai miei genitori Corrado e Grazia devo solo un grande grazie: sarebbe molto più semplice per loro rimanere a casa tranquilli anziché in tensione alle partite. Però averli visti tante volte quest’anno applaudire sugli spalti mi ha fatto emozionare non poco”.
Dove hai iniziato a giocare a basket?
“A Santarcangelo, dove ho disputato tutte le giovanili”.
Cos’è la pallacanestro per te?
“Il basket è una delle prime tre cose nella mia vita, la mia passione più grande, quella che mi accompagna ininterrottamente da vent’anni, l’ambiente in cui riesco a esprimermi e, non banale, lo stacco mentale dal lavoro che mi permette di non impazzire totalmente”.
A quale giocatore ti ispiri?
“Di giocatori che mi piacciono ce ne sono tantissimi, però tra i miei preferiti cito Kevin Garnett e Dennis Rodman per l’intensità e le abilità difensive”.
Cosa inventerai la prossima stagione per poter rivincere il Minors dell’anno?
“Devo ancora parlare con le varie società. Niente spoiler, per ora!”.