Piero è responsabile piscine e idromassaggio, Manuele e Alberto sono assunti a busta paga dal Bagno 27, Claudio è tirocinante al 28, Nadia, Benedetta e Matilde (le più giovani sedicenni, mentre la prima è appena maggiorenne) sono attive nel laboratorio per le autonomie presso il bar ristorante Tiki: fanno i turni al pomeriggio, affiancate da educatore, destreggiandosi tra cucina, tavoli e bar. È la nuova “formazione” del Consorzio di ragazzi speciali all’opera sulle spiagge e nelle attività riminesi.
Chi l’ha detto che in estate, nella capitale del divertimentificio che spesso fa rima con effimero, non si possa aprire un ombrellone, servire un caffè o adagiare un moscone in acqua con un’attenzione particolare alle fragilità sociali? I protagonisti sono ragazzi con sindrome di Down e disabilità intellettiva, alcuni in tirocinio, altri regolarmente assunti e qualcuno che, forte dell’esperienza acquisita, si è lanciato in nuove avventure professionali.
Per “Fare vacanza respirando valori”, Rimini mette sul tavolo un poker di parole chiave: comunità, responsabilità, sostenibilità, inclusività.
Lo slogan è “Fare vacanza respirando valori”, il progetto si chiama “Marina C’Entro”, il pluripremiato progetto di inclusione sociale e lavorativa lanciato dai bagnini del Consorzio Marina Centro di Rimini (stabilimenti dal 20 al 28, eccetto il 23) che dal 2017 rende i loro stabilimenti ad alta responsabilità sociale.
Ad ogni apertura di lettino e di ombrellone il progetto cresce e anche il 2019 vede parecchie novità. La molla scatenante è semplice: “Marina C’Entro” è un progetto grazie al quale le persone con disabilità intellettiva, all’interno di un adeguato percorso educativo e formativo, possono diventare dei veri professionisti del turismo (aiuto-bagnini, animatori, addetti alla ristorazione), contribuendo alla produttività e allo sviluppo della società e acquisendo, al contempo, una maggiore autostima e indipendenza.
“Caliamo un poker di parole chiave: comunità, responsabilità, sostenibilità, inclusività. – assicura con il suo sorriso disarmante Stefano Mazzotti, anima del Consorzio Spiaggia Marina Centro – I ragazzi coinvolti finora hanno potuto mettersi alla prova in una vera e proprio esperienza lavorativa estiva, affiancando i professionisti che lavorano in spiaggia e costruendosi un futuro, primo passo verso l’autonomia”. “Il nostro impegno è teso a far sì che la spiaggia diventi sempre più uno spazio di impresa aperto alla comunità, sensibile ad azioni di responsabilità sociale” gli fa eco Fabrizio Pagliarani, presidente del Consorzio.
“I risultati della fase pilota, oggi conclusa, sono stati notevoli”. Sabrina Marchetti, presidente di Crescere Insieme, l’associazione riminese che si occupa di favorire l’autonomia dei ragazzi con sindrome di Down e disabilità intellettiva, non ha dubbi. E snocciola qualche dato: “Nel 2018 sono stati 18 i ragazzi inseriti a vario titolo tra tirocini e assunzioni. Quell’esperienza si è conclusa e ne è nata una nuova ben più strutturata. Le aziende – dentro e fuori il consorzio, han verificato che tutto ciò è praticabile”. “Praticabile, solidale e foriera di crescita personale e professionale” rilancia Gabriele Pagliarani, conosciuto per la sua bonomia e vulcanicità come il “bagnino d’Italia”.
Della “squadra” dello scorso anno, Arnaldo fa il portiere e barista in albergo, Giuseppe lavora presso il bar stazione a Viserba, Francesco opera in un bar sulla spiaggia sempre a Viserba, Francesca è commessa in un negozio d’abbigliamento, Alex ed Emanuele sono inseriti nel progetto “Orti per la città” di Crescere Insieme, una delle associazioni capaci di fare rete insieme a Rimini Autismo e alla collaborazione con la coop. Sociale Il Millepiedi e grazie all’aiuto di Figli Del Mondo, caposaldo riminese della responsabilità sociale d’impresa.
Bye bye fase pilota, “Marina C’Entro” si avvia verso un futuro proteso all’autofinanziamento: in questo senso va l’Ombrellone Solidale, la novità 2019 negli stabilimenti del Consorzio che rende protagonisti anche gli stessi turisti. “1 euro per 1 euro”: per ogni euro donato al progetto dal cliente al momento del contratto, il bagnino ne investirà altrettanti nel perseguimento degli obiettivi di inclusione lavorativa, per attivare nuovi tirocini e per dare nuove opportunità di lavoro.
I conti si faranno a fine stagione ma intanto “Marina C’Entro è pioniere di cambiamento: nel 2017 ho apprezzato l’idea di un percorso che mettesse a sistema i territori, le imprese, le associazioni e le Istituzioni e che lo facesse, con una visione di lungo periodo, restituendo valori alla comunità e attraverso una serie di azioni replicabili anche in altre zone” è il commento di Palma Costi, Assessore alle attività produttive della Regione Emilia Romagna. L’assessore ricorda un altro merito del progetto: il Consorzio è il primo piano in ambito turistico a concorrere per la responsabilità sociale d’impresa. Dare risposte nuove a bisogni nuovi oggi è sempre più importante.