Alza il tuo deretano da quella sedia, lasso riminese che ti sei accomodato per una cena dinanzi al televisore, forchetta in mano e telecomando nell’altra.
Oppure tu, pigro turista che hai preso il pacchetto pensione completa e che da mesi non vedi l’ora di gustarti quell’impagabile momento in cui ti portano il foglio con le opzioni e la penna per decidere il menù dell’indomani. A Rimini c’é Al Meni, la manifestazione dove si possono gustare prelibatezze realizzate da chef stellati “a prezzi da street food”. C’è pure il miglior chef del mondo e tu te ne stai li? A Riccione c’è un festival Street Food al parco davanti alla stazione, con furgoni vintage che somministrano specialità da varie regioni. E se non ti basta, in centro a Santarcangelo nel medesimo fine settimana c’è il festival della piadina, con postazioni in strada che la offrono con tutte le farciture possibili e immaginabili. Ovviamente tutte manifestazioni con un pubblico molto superiore alle panche disponibili. Una volta va bene, per carità, ma perché tutta questa urgenza di farci mangiare “street” quando siamo stati tutti educati al “seat food” ovvero che a mangiare, in sala o cucina che sia, si sta seduti e guai a chi si alza dalla sedia.
Il Caffè Scorretto di Maurizio Ceccarini