Donne vittime di violenza, la Regione ha dato il via libera ai progetti destinati a dar loro una casa protetta. Sono 16 quelli entrati in graduatoria, a seguito di un bando di 640mila euro, che via Aldo Moro aveva aperto lo scorso ottobre, destinandolo ai Comuni e alle loro Unioni. Si tratta di interventi che vanno dal pagamento del canone di affitto per un anno, al deposito cauzionale per sottoscrivere il contratto di locazione, fino alle spese per gli allacciamenti di luce e gas.
“Per le donne, che ormai troppo spesso subiscono violenze e sopraffazioni anche in seno alle proprie famiglie, si aprono nuove prospettive di autonomia e dignità. – sottolinea la vicepresidente con delega alle Politiche abitative Elisabetta Gualmini – Dopo tanta sofferenza, speriamo di poterle aiutare, insieme ai loro figli, a riprogettare il proprio futuro, perché l’accesso a un’abitazione stabile e un adeguato intervento dei servizi sociali possono produrre impatti oggettivi sul loro benessere e sulla loro socialità.
Tra i progetti finanziati a livello emiliano romagnolo spiccano, anche quelli del Comune di Cattolica per «Liberadonna» con oltre 16 mila euro; quello dell’Unione Rubicone Mare, «Donne in movimento. Supporto a percorsi di fuoriuscita dalla violenza per ritrovare l’autonomia» con 36mila euro e quello del Comune di Rimini, «La casa che vorrei», che ha ricevuto un finanziamnto di 40.800 euro.
“Con l’assegnazione di questi contributi ai progetti per l’autonomia abitativa si aggiunge un altro importante tassello nel quadro di iniziative che la Regione Emilia Romagna sta portando avanti per tutelare le donne vittime di violenza. – ha commentato l’assessore alle Pari opportunità Emma Petitti – Sappiamo quanto sia importante per una donna che subisce maltrattamenti, spesso in ambito familiare, avere un luogo dove poter vivere e sentirsi al sicuro, sola o con i propri figli”<+testo_band>.
Quello dell’autonomia abitativa è un problema molto sentito dalle donne vittime di maltrattamenti, spesso proprio in ambito domestico, e costrette a lasciare la propria casa insieme ai figli. Dare loro una nuova opportunità di vita, rendendole autonome, a partire da una casa nella quale vivere sicure, rientra negli obiettivi del Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere (previsto dal decreto ministeriale del 25 novembre 2016) e dal «Piano regionale contro la violenza di genere», il principale strumento che la Regione si è data per rafforzare la rete di prevenzione, protezione e sostegno alle donne vittime di violenza.
Francesco Barone