Alice Bigli è la fondatrice, insieme a due socie, della Libreria dei Ciliegi, una “istituzione” a Rimini per quanto concerne la lettura e le attività ad essa collegata. Socia per quindici anni, con essa Alice ha vinto nel 2013 il premio Andersen per la promozione della lettura.
Dal giugno 2008 progetta e organizza il festival Mare di Libri – Festival dei ragazzi che leggono, il primo ed unico in Italia dedicato ad un pubblico adolescente.
Esperta di pedagogia della lettura e di letteratura per ragazzi, poteva Alice non confrontarsi con una figura come Gianni Rodari, il cui mondo è fantasia educativa e uno sguardo sempre attuale sul bambino?
L’occasione per questo incontro – e approfondimento – è data dal centenario di Rodari, il 23 ottobre prossimo. Un mese prima, intorno al 20 settembre, è in uscita per le edizioni San Paolo La scintilla dell’utopia.
Rileggere Gianni Rodari con i bambini di oggi, il saggio in tre parti con cui la Bigli classe 1977, varesina di nascita ma riminese d’adozione e da molto tempo, ormai – legge e rilegge Rodari e la sua opera.
Utopia in questo periodo di pandemia potrebbe essere ancora più associato a speranza e fiducia, di cui se ne rinvengono poche tracce in questo tempo segnato dal Covid. L’opera e il pensiero di Rodari possono rappresentare un antidoto a questo stato di cose. Rodari consente non solo di immaginare il futuro ma anche di vivere il presente con maggiore speranza.
E rivolgendosi sempre agli adulti e ai bambini insieme, si rivolge alla famiglia come luogo della comunicazione e del racconto.
Il saggio della Bigli regala sorprese nelle parti in cui è diviso.
La prima è la biografia dell’autore: ripercorre vita e opere nei suoi aspetti più significativi.
La seconda analizza l’opera dell’autore di Favole al telefono attraverso dei percorsi tematici che rimettono al centro di possibili percorsi di lettura i grandi valori e le idee di infanzia e società che attraversano i suoi testi: pace, uguaglianza economica e sociale, fratellanza, solidarietà, etica, valore del lavoro, rispetto per l’infanzia, fiducia nel futuro. Riemerge dunque l’utopia di Rodari, intesa come capacità di vedere le criticità della realtà e del presente e immaginare, anche attraverso l’invenzione fantastica, un futuro migliore.
A pochi giorni dalla prima campanella, con il ritorno sui banchi che ha causato – e causa – più di un maldipancia, sarebbe interessante e fruttuoso riscoprire anche l’intellettuale Rodari e la sua idea di scuola, frutto di un’educazione che preveda il coinvolgimento di tutti. Una comunità educante, fatta di studenti, di famiglie e di territorio.
Perché da sola la scuola non si basta. La situazione creata dal Covid lo ha dimostrato.
Ma i germi di utopia seminati da Rodari, sono stati poi raccolti? Ci sono autori contemporanei capaci di proseguire i percorsi di lettura individuati tra i testi di Rodari, e la Bigli li mette in luce nella terza ed ultima parte del libro. Il risultato finale è un piacevole, suggestivo dialogo aperto, da stimolare oggi, tra adulti e bambini sui temi e i valori centrali per l’autore.