Home Vita della chiesa Albania insanguinata

Albania insanguinata

Veramente, Signore, sei stato qui, con noi, e ci hai chiesto di assumere nella nostra carne il peccato dei fratelli.
Siamo stati battuti, ci hanno messo le uova bollenti sotto le ascelle e così ci hanno legato fino alla scottatura delle ossa; ci hanno lasciati nudi per mesi; e nudi, legati agli alberi del giardino del convento, nel nostro gelido inverno. Per giorni e giorni hanno tenuto immobili le nostre figlie legate alle ringhiere, e la notte le hanno tenute impiccate per i polsi. Hanno scaricato tanti e tanti volts tra le nostre orecchie e tanti di noi siamo morti così. Hanno piantato nei nostri inguini le punte arroventate dei fucili; hanno denudato in pubblico i nostri sacerdoti; hanno chiuso in un sacco una nostra figlia nuda, assieme a un gatto inferocito, e poi hanno picchiato e picchiato, finchè tutto è diventato un unico grumo di sangue Ci hanno tenuti per giorni e giorni rannicchiati nel gabinetto puzzolente del sottoscala, nel tormento fisico e nell’imbarazzo morale Per dormire ci hanno accatastato in una striscia di cemento di soli trentanove centimetri, hanno bagnato continuamente le nostre topaie d’isolamento, perche non potessimo distenderci, hanno tagliuzzato la carne delle nostre cosce e hanno riempito le ferite di sale, hanno messo le nostre figlie nella stessa cella di maschi musulmani, e una ragazza musulmana nella stessa cella di un frate. Hanno distrutto Maria, lasciandola imputridire digiuna tra cenci sempre appositamente inzuppati: un amore di ragazza, a ventisei anni! Hanno frantumato i nostri denti a calci e a pugni; hanno pestato le nostre dita finché le nostre unghia annerite cadessero nel dolore. Hanno fatto brulicare i parassiti nella nostra carne: pulci, cimici e pidocchi; quanti!
Poi ci hanno disinfestato gli ambienti coprendoci d’insetticidi per tre giorni…
Ci hanno appeso per i piedi come animali macellati.

Albania insanguinata!
Veramente, Signore, sei stato qui, con noi, e ci hai chiesto di assumere nella nostra carne il peccato dei fratelli.

Abbiamo marcito nei canali che abbiamo costruito da forzati, e tanti e tanti di noi siamo morti nel fango.
Hanno scavato i nostri volti e i nostri corpi: non c’è più bellezza né vigore in noi.
Come vermi, e non uomini, abbiamo brulicato tra i minerali, sotto terra…

Veramente, Signore, séi stato qui, con noi, e ci hai chiesto di assumere nella nostra carne il peccato dei fratelli.

Ci hanno costretto ad essere fedifraghi; ci hanno costretto a fare la spia ai fratelli; hanno carpito ai nostri bambini un qualunque segno di Fede per poterci imprigionare; sotto tortura ci hanno ingiunto di affermare il falso e di tradire i fratelli…
Ci hanno tolto pure le lacrime per i nostri fratelli che hanno assassinato, pena la prigione.

Veramente, Signore, sei stato qui, con noi, e ci hai chiesto di assumere nella nostra carne il peccato dei fratelli

Ci hanno rubato la creatività, l’iniziativa, la cultura, gli stessi nostri preti sono rimasti vuoti, stranamente poveri…

Veramente, Signore, sei stato qui, con noi, e ci hai. chiesto di assumere nella nostra carne il peccato dei fratelli

I fortunati di noi hanno potuto gridare “Viva Cristo Re!” davanti al plotone d’esecuzione dietro il muro del cimitero cattolico, e ora là c’è il platano che testimonia, perché le nostre fosse non le hanno fatte profonde: i cani sono venuti a grattare sulle nostre salme, e quindici anni dopo, la calce viva ha bruciato, ha bruciato…

Albania insanguinata…
Veramente, Signore, sei stato qui, con noi, e ci hai chiesto di assumere nella nostra carne il peccato dei fratelli

La nostra Fede, però, no, non l’hanno potuta toccare! Ed è rimasta come fiaccola nell’eclisse della ragione, dell’umanesimo, dei valori, dove tutto il resto è andato distrutto.
Se avessero potuto, avrebbero sradicato anche le nostre anime! Ma questo, no, non l’hanno potuto fare.
Noi abbiamo affidato a te, Signore, cos’è avanzato delle nostre anime, a Te abbiamo affidato cos’è avanzato dei nostri corpi;
e ognuno di noi ora aspetta da Te di rifiorire di carne gloriosa.
Signore, che non sia l’odio adesso a vanificare la nostra Fede!
Non permettere che ora siano le nostre anime:a morire…

Veramente, Signore, sei stato qui con noi, e ci hai chiesto di assumere nella nostra carne il peccato dei fratelli.