Al servizio dell’altro. Da sempre è questo lo “slogan” della Caritas diocesana che, nel territorio, si avvale anche dell’operato delle varie Caritas parrocchiali. Abbiamo visitato quella della parrocchia di Santarcangelo. L’obiettivo principale? “Concretizzare nella vita quotidiana un principio fondamentale nella dottrina della Chiesa, ovvero la solidarietà”, spiega Felice Scattaglia, uno dei suoi collaboratori. Come? “Captando le situazioni di disagio presenti sul territorio, ma soprattutto proponendo alla comunità uno stile di vita basato sulla gratuità, sobrietà e condivisione. Il prossimo – sottolinea Scattaglia – dev’essere amato, anche se nemico, con lo stesso amore con cui lo ama il Signore”.
Parole condivise dalla popolazione, “senza la quale tutto questo non esisterebbe”: è lei a fornire contributi finanziari in forma di offerte e materiale vario. Si offre aiuto scolastico, aiuto nell’alimentazione (a cui partecipa saltuariamente anche la Croce Rossa) fornitura di vestiario e biancheria a persone sole ricoverate in ospedale, saltuariamente anche a carcerati. Si attua anche una distribuzione a domicilio con il coinvolgimento dei giovani della parrocchia, si elargiscono piccoli prestiti.
I dati
L’utenza (i dati fanno riferimento all’intera Caritas diocesana) è composta prevalentemente da extracomunitari (circa il 70%). Nel 2007 sono state 2690 le persone che hanno chiesto aiuto, il 25% tra i 25 e i 54 anni; tra gli italiani quasi la metà ha oltre 55 anni. Il 71,8% ha dichiarato di essere in condizione abitativa precaria e 2160 sono le persone in condizione di disoccupazione. La maggior parte dei bisogni rilevati riguarda le difficoltà legate al reddito, al lavoro e alla casa, a cui la Caritas ha provveduto distribuendo, in tutto il 2007, 54.431 pasti, donando 1674 pacchi viveri, 2593 docce e 1743 indumenti e ospitando 470 persone nel dormitorio.
Dal 2005 ad oggi, nella provincia di Rimini è salito del 7,6% il numero di persone che si è rivolto alla Caritas, nonostante abbia una condizione abitativa stabile; il 68,5% risulta disoccupato, condizione nella quale si trovano 3494 persone su 5102. Le difficoltà maggiormente rilevate corrispondono a disagi economici per il 70% delle persone ascoltate, lavorative per il 65%, abitative per il 60%, percentuali che evidenziano la varietà dei problemi a cui si cerca di porre rimedio.
Le persone che si rivolgono a Santarcangelo provengono anche da zone limitrofe, Poggio Berni, San Vito, Savignano e Santa Giustina, a sottolineare l’importante aiuto fornito ai centri minori.
L’iter della solidarietà
Il bisognoso si rivolge dapprima al centro d’ascolto (fondato nel 2004 dal parroco don Giancarlo), dove spiega quali sono i suoi problemi, in genere mancanza di beni materiali, ma non raramente lamenta anche solitudine, situazioni conflittuali o, implicitamente, sradicamento dalla terra d’origine. Al termine del colloquio il tutto viene registrato su una scheda e si rilascia una tessera valida due mesi con cui il bisognoso può accedere ai servizi, quali il centro di ascolto il lunedì dalle 8.30 alle 10.30 e il mercoledì dalle 15 alle 17. Il primo lunedì del mese si distribuiscono alimenti dalle 15 alle 17, mentre la distribuzione degli indumenti è prevista il lunedì dalle 8.30 alle 10 e il mercoledì dalle 15 alle 17.
Gabriele Catani