Un traguardo storico per l’aeroporto “Fellini” di Rimini. Dopo oltre ottant’anni di storia e quaranta dal decollo del primo volo, lo scalo di Miramare cambia status giuridico trasformandosi da aeroporto militare aperto al traffico civile in un’infrastruttura appartenente allo Stato, totalmente aperta al traffico civile. Il decreto interministeriale che ne sancisce il salto di qualità risale al 5 agosto scorso e come ha spiegato negli uffici di Aeradria il colonnello Concetto Puglisi, delegato del Ministero della Difesa, alla riunione che il 15 dicembre ha dato il via all’iter burocratico e amministrativo che porterà a compimento la trasformazione, è già esecutivo. Per qualche mese ancora, le attività aeroportuali civili convivranno con quelle del 7° Vega, ma già da oggi è in possesso di Aeradria la piantina definitiva con il passaggio delle aree adibite al traffico civile da appena 18 a 195 ettari.
“La priorità è da ora in poi tutta in direzione del traffico commerciale. – spiega il presidente di Aeradria Massimo Masini – Sulla base di questa importante trasformazione, aumentano le aree a disposizione. Aree che serviranno per lo sviluppo nell’ottica della linea, delle low cost, dell’aviazione generale e del segmento del Non Aviation, fondamentale per la crescita e l’aumento del traffico degli aeroporti medio-piccoli”.
Ma l’attenzione va oltre, ad un ulteriore traguardo per il quale Aeradria si sta “allenando” da tempo: la conquista della concessione trentennale. “Dovrebbe arrivare nel giro di qualche settimana – aggiunge Masini – L’anno scorso eravamo pronti, ma da Roma avevano bloccato l’iter perché mancava una piantina definitiva delle aree. Oggi ce l’abbiamo”.
Più obiettivi, ma anche più investimenti. Tra le prime opere nell’agenda di Aeradria ci sono i lavori per rendere la pista agibile anche in caso di nebbia, il completamento dell’aerostazione, la creazione di nuovi hanger per i voli privati, la valorizzazione delle aree lungo la Statale e l’apertura di una zona doganale sammarinese per il traffico merci. “Abbiamo presentato il master plan all’Enac che per i lavori aggiuntivi ha stanziato solo per Rimini 4,5 milioni di euro. Con i residui di bilancio 2009 – commenta ancora il presidente di Aeradria – avremo in tutto 6 milioni in più a disposizione”.
Novità nel Cda
Dal “rivale” di sempre, lo scalo di Forlì, arriva un’altra pedina strategica per il piano di sviluppo del “Fellini”. A confermare a il Ponte il ritorno nel Cda di Aeradria di Rodolfo Vezzelli, direttore generale del “Ridolfi” è lo stesso Masini: “Sarà con noi da gennaio, abbiamo già deliberato la cosa con il consiglio di amministrazione. Per lui è pronto un ruolo di direttore operativo mentre quello di direttore generale resterà nelle mani di Claudio Fiume”.
Nel 2000 Vezzelli atterrò al “Ridolfi” dopo essere stato per trent’anni ai vertici dell’aeroporto di Rimini. il Ponte lo aveva intervistato nel maggio 2005 in un contesto che vedeva il “Fellini” in piena crisi e il “cugino forlivese” nel punto più alto raggiunto nel suo volo. “Aeradria sottovalutò il lavoro della Ryanair. Questa è stata una delle divergenze di strategie che mi hanno portato a lasciare Rimini” dichiarava in quell’occasione al nostro settimanale. Sarà lo stesso motivo – la rottura con la compagnia low cost irlandese, questa volta con Forlì – alla base di un suo ritorno a Rimini?
Masini non nasconde le alte aspettative attribuite alla new entry: “Vezzelli ha dimostrato a Forlì di essere molto bravo sul piano commerciale. Ha portato il ‘Ridolfi’ da 20mila a 800mila passeggeri ed è il numero uno come conoscitore del mercato russo…”. Una sottolineatura non casuale visto che negli ultimi tempi il “Fellini”, secondo i dati relativi al traffico, ha sofferto proprio un calo dei passeggeri dall’ex Unione Sovietica il mercato principale in volo su Rimini: da gennaio ad agosto del 40% circa.
Il traffico
Il calo c’è, ma a guardare la situazione di altri aeroporti italiani, non è poi così tragica. Da gennaio a novembre 2009 il “Fellini” ha registrato una diminuzione del traffico del 12,8%. Un calo superiore alla media nazionale (-1,6%) ma comunque inferiore – guardando poco distante da Rimini – al meno 36 per cento lamentato da Forlì nello stesso arco di tempo. Se passiamo ai numeri assoluti, il confronto con il “Ridolfi” che fino a poco tempo fa sembrava irraggiungibile, vede l’aeroporto riminese in recupero con 367.626 passeggeri rispetto ai 481.794 in transito su Forlì.
Trend negativo (restando a livello regionale) anche per Parma (-12,2%) mentre Bologna (dove però i dati sono fermi a gennaio-ottobre) registra un aumento dell’11%.
Per raggiungere il traguardo dei 500mila passeggeri, più volte auspicato da Aeradria, c’è ancora da lavorare. Russi permettendo.
Alessandra Leardini