Quei visi disperati, assenti, solcati da lacrime di un dolore lancinante, hanno colpito tutto il mondo. Bambini, creature innocenti, che da un momento all’altro hanno visto la loro vita sconvolta da un terremoto di proporzioni enormi che ha cancellato case, amici, affetti e soprattutto genitori. In queste settimane, mamme e papà del resto del mondo, hanno fatto sapere di essere pronti ad aprire le porte delle proprie case per accogliere questi bimbi. Anche dalla Repubblica sono partite decine e decine di richieste di adozione.
“Bisogna avere pazienza – dicono dalla Segreteria di stato per gli Affari Esteri – l’affido familiare e l’adozione internazionale saranno certamente tra le misure che verranno adottate per garantire un futuro a questi bambini le cui famiglie e comunità sono state distrutte dal sisma. In questa fase tuttavia è necessario attendere che la situazione rientri nella normalità e che siano ristabilite le condizioni per accertare l’effettivo stato di abbandono dei minori, dovendo le procedure di adozione degli orfani essere condotte nel pieno rispetto delle norme nazionali ed internazionali, nonché nel pieno ed esclusivo interesse degli stessi minori”.
Quello che è certo, è che un numero elevato di bimbi è rimasto separato dai propri genitori per effetto del terremoto. Questi bimbi sono esposti più di altri al rischio di malnutrizione, malattie, danni psicologici permanenti, sfruttamento sessuale o traffico di minori.
“Al momento attuale le Organizzazioni Internazionali sono tutte concentrate sulla priorità assoluta, peraltro ampiamente condivisa dalle autorità sammarinesi, di fornire rapidamente aiuti di emergenza e protezione ai minori nei luoghi in cui essi si trovano. Si tratta di una posizione molto chiara che già in altre emergenze umanitarie si è rivelata come la più valida e rispettosa verso i bambini e le loro famiglie”.
Francesco Barone