Stiamo diventando tutti, complice la crisi economica, più attenti ai valori del riciclo e del riutilizzo? Per gettare tra i riminesi le basi di una rivoluzione culturale anticonsumista, nel novembre 2012 è nato un progetto ad hoc, su iniziativa della Provincia: Rimini Riutilizza! Ne facciamo un primo bilancio con l’assessore all’Ambiente Stefania Sabba.
Cosa emerge dal progetto?
“Dall’esame dei dati e dai resoconti delle associazioni partner che gestiscono da anni mercatini dell’usato sul territorio provinciale, emerge una grande attenzione dei riminesi al riutilizzo, che sicuramente ha avuto un incremento in questo periodo di crisi. Sono infatti aumentate le persone che acquistano in mercatini di seconda mano, e si tratta maggiormente delle fasce più deboli della società, spinte dalla necessità di risparmiare”.
Qualche dato?
“Rimini Riutilizza! è stato attivo 28 giorni (il sabato mattina dalle 9 alle 11), per un totale di 104 ore, e ha permesso la raccolta di 2.389 kg di prodotti, salvandoli dalla discarica: 594 kg di apparecchi elettrici ed elettronici (25%); 457 kg di strumenti e apparecchi non elettrici (19%); 536 kg di mobili (22%); 235 kg di giochi e articoli sportivi (10%); 501 kg di abiti e tessili (21%); 66 kg di oggetti d’arredo (3%). Si sono recate presso lo spazio Rimini Riutilizza!, in via Nataloni a Rimini, 143 persone, la maggior parte residenti nel comune di Rimini ed egualmente distribuiti sulle tre fasce d’età 40-50, 50-60 e 60-70. Abbiamo inoltre dato la possibilità di contattare le associazioni partner per ritiri a domicilio e fornito l’indirizzo dei mercatini dell’usato gestiti dalle stesse associazioni. Dunque i numeri sono sicuramente più alti”.
Secondo lei la crisi economica sta realmente cambiando le abitudini sociali e la mentalità dei riminesi?
“Sta sicuramente incidendo sulla mentalità. In primis dal punto di vista economico, tramite una riduzione dei consumi. Ma a questo bisogna aggiungere le abitudini sociali: la crisi porta a un incremento dell’attenzione su se stessi e anche su chi sta intorno e ha maggiori difficoltà, verso i più deboli insomma. Rimini Riutilizza! è infatti pensato come uno strumento per il passaggio di prodotti da chi ha di più e dunque ha beni in esubero, a chi ha meno e cerca in un prodotto usato ma ancora funzionante di sopperire ad un reale bisogno”.
È più diffusa la tendenza a riciclare o riutilizzare?<
“La tendenza a riciclare è sicuramente più diffusa in quanto è iniziato prima il lavoro di sensibilizzazione e di adeguamento delle strutture per la gestione dei rifiuti al fine del riciclo. Il riutilizzo invece è una pratica istituzionalizzata più di recente e punta ad incrementare le attività di prevenzione alla produzione dei rifiuti. In realtà si tratta di un principio antico, che i nostri genitori e nonni mettevano in pratica normalmente fino a pochi decenni fa: usare un prodotto il più possibile senza buttare via niente. Nel corso del tempo questa pratica si è istituzionalizzata attraverso la creazione di mercatini dell’usato. Oggi il riutilizzo riguarda una frazione ancora minima dei prodotti dismessi e coinvolge non molte persone ma con il supporto delle Istituzioni e di progetti come Rimini Riutilizza!, si potranno raggiungere risultati positivi”.
Letizia Rossi