Proseguono le riflessioni attorno all’acqua, la risorsa più preziosa dell’intero territorio. Come vengono gestite le fonti idriche di Rimini, il Marecchia e il Conca? Qual è la situazione alla luce della siccità? L’analisi di Romagna Acque
La prolungata siccità che ci troviamo ad affrontare ormai dall’inizio dell’estate ci costringe a riflettere sul bene più prezioso che abbiamo (e che, come spesso accade, tendiamo a dare per scontato): l’acqua. Riflessioni sull’acqua che abbiamo e che dobbiamo gestire, sulle difficoltà che viviamo o che potremmo trovarci ad affrontare in futuro, su cosa stiamo facendo per custodirla e su come muoversi al meglio in futuro.
Si tratta di ragionamenti fondamentali, che già sono cominciati diverse settimane fa proprio su ilPonte, attraverso un dibattito su come l’acqua nel riminese venga gestita grazie a quella che è un’infrastruttura cruciale per tutto il territorio, ossia la Diga di Ridracoli e l’Acquedotto della Romagna (numero dello scorso 24 luglio). Per proseguire la discussione, occorre focalizzare l’attenzione anche sulle fonti idriche proprie del territorio riminese, ossia il Marecchia e il Conca. Qual è la loro situazione in questi mesi di grande crisi idrica? Come sono gestiti e cosa si sta facendo anche in ottica futura, dal punto di vista dei progetti e degli investimenti?
Quesiti ai quali risponde Tonino Bernabè (nella foto), presidente di Romagna Acque, l’ente gestore unico delle fonti idropotabili del territorio della Romagna.
Presidente, a livello tecnico come sono gestiti oggi i fiumi Marecchia e Conca dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico? E che tipo di controlli ci sono attualmente su queste fonti?
“Le falde del fiume Marecchia contribuiscono all’alimentazione idropotabile della provincia riminese con 73 pozzi organizzati in 10 campi pozzi e una captazione di subalveo (falda superficiale in diretto contatto con le acque del fiume).
Il fiume Conca e torrenti minori limitrofi e relative falde alimentano 30 pozzi per 3 campi pozzi, 5 captazioni di subalveo e la captazione superficiale dall’invaso di San Giovanni in Marignano. Alcuni pozzi forniscono acqua già idonea al consumo previa disinfezione, altri necessitano di trattamenti per la rimozione principalmente di ferro, manganese e nitrati, mentre per le acque superficiali vanno rimosse principalmente le sostanze in sospensione; complessivamente sono attivi 10 potabilizzatori su tali fonti.
Gli impianti sono telecontrollati in continuo da remoto, vengono verificati da personale sul posto e le acque vengono controllate da Romagna Acque con un piano di campionamento che porta ad eseguire analisi sia sull’acqua grezza sia ai punti di consegna al gestore del Servizio Idrico Integrato (quindi su quella potabilizzata). La risorsa distribuita viene analiticamente controllata sia dal distributore Hera, sia da Ausl con analoghi piani di campionamento”.
Qual è la situazione attuale di Marecchia e Conca alla luce della prolungata siccità a cui stiamo assistendo?
“Sulla conoide Marecchia il livello di falda misurato in località Sarzana di Rimini, in zona apicale e rappresentativa delle condizioni della conoide, è di –20 metri dal piano campagna, 5 metri più basso della media di agosto degli ultimi anni e 4 metri più alto di agosto 2007, anno di severa crisi idrica.
Per la conoide Conca e torrenti minori il livello delle falde ha valori più eterogenei e comunque migliori rispetto alla situazione di agosto 2007 (è ancora possibile il prelievo in tutti i pozzi, ad esclusione di due, mentre in agosto 2007 quasi tutti i pozzi erano già fermi per livello minimo raggiunto. Il prelievo e la potabilizzazione stagionali dall’invaso sul fiume Conca sono terminati il 17 agosto per raggiunti limiti di disponibilità della risorsa (condizione che si registra ogni anno in questo periodo).
Attualmente l’invaso di Ridracoli ha un volume di circa 17 milioni di mc (di cui utili circa11 milioni), inferiore rispetto ai 20 milioni di mc dello stesso periodo dello scorso anno, ma in condizione decisamente migliore rispetto ad altre annate siccitose (nel 2017 erano 14 milioni)”.
Quanto sono importanti il Marecchia e il Conca come fonti idriche del nostro territorio (anche in rapporto al sistema di Ridracoli?
“Il fabbisogno idropotabile della provincia riminese viene soddisfatto in parte dalle fonti locali (conoidi del Conca e del Marecchia) e in parte dall’acquedotto di Ridracoli, con percentuali diverse a seconda della disponibilità della risorsa; in media, annualmente il 60% dei volumi erogati proviene da falda mentre il 40% proviene dall’invaso di Ridracoli. In particolare, le fonti locali divengono predominanti in estate per far fronte all’aumento di richieste legate all’aumento dei consumi.
Mediamente, su una richiesta idrica del territorio pari a circa 37 milioni di mc annui, 14 milioni provengono da Ridracoli, 19 milioni dal Marecchia e 4 milioni dal Conca. Romagna Acque, secondo le direttive del Piano di Tutela delle Acque regionali, privilegia nella gestione l’utilizzo delle fonti superficiali in quanto più sostenibili e facilmente rinnovabili, quindi anche per il territorio riminese viene utilizzato il più possibile Ridracoli veicolato da AdR (Acquedotto della Romagna); le percentuali di composizione dell’acqua distribuita rendono però chiaro che le fonti locali, principalmente falde, rimangono una risorsa fondamentale per il territorio e l’integrazione tra fonti superficiali e sotterranee rende il sistema più flessibile”.
Guardando al futuro, sono previsti progetti o investimenti per valorizzare ancora di più i fiumi Marecchia e Conca?
“C’è una costante attenzione alla qualità e alla quantità dell’acqua distribuita, nonché alle infrastrutture. Il che si traduce in importanti investimenti sulle fonti locali per il mantenimento e il potenziamento degli impianti che ne consentono l’utilizzo.
Tra i più recenti si annoverano il rifacimento e potenziamento del potabilizzatore Bordonchio, Comune di Bellaria Igea Marina, per pozzi della conoide Marecchia terminato nel 2021 con un investimento di 2,2 milioni di euro; l’installazione di una sezione di filtrazione su carboni attivi nel potabilizzatore di Santa Maria del Piano, a Montescudo, su falda subalveo Conca terminato quest’anno (investimento di 226mila euro, installazione di un ‘potabilizzatore a membrane’ in località Zaganti (Verucchio) su captazione di subalveo Marecchia, in corso, per un investimento di 950mila euro e la riperforazione di pozzi ammalorati nel campo pozzi Polveriera, a Rimini, su falde profonde Marecchia, in fase di progettazione.
Vanno citate, inoltre, l’iniziativa di ricarica della falda di conoide Marecchia dal lago IncalSystem (Rimini) con acque superficiali curata dalla Regione e lo studio sugli attuali effetti di ricarica della falda di conoide Conca dall’invaso di San Giovanni in Marignano, in corso, in collaborazione fra Romagna Acque, Regione e Università di Bologna”.