Cerchiamo l’estate tutto l’anno e all’improvviso eccola qua. Solo che noi che più o meno degnamente ci occupiamo di informazione ormai siamo compromessi: sul caldo, il pubblico ci aspetta al varco. D’estate fa caldo, che notizia è? Vuoi vedere che appena il termometro sale sopra i 28 gradi arrivano quei titoloni su emergenze afa e temperature record? O quei servizi sui rivenditori di condizionatori che hanno parecchio da fare. O quei vademecum ormai arcinoti, tipo che a mezzogiorno di un giorno afoso è meglio non fare jogging con la felpa termica e non dare un “sangria party” sul tetto di casa.
Quest’anno, ma faccio sempre tempo a sbagliarmi, mi è sembrato di registrare un po’ più di pudore sull’arrivo dei 30 gradi. Forse proprio perché ci si è accorti di avere un po’ esagerato, negli ultimi anni, cavalcando il facile tema del caldo estivo. La gente se ne è accorta e ormai sa che le ondate di caldo eccezionali alla fine non sono poi così eccezionali. Così se quest’anno ne dovesse arrivare una vera da 50 gradi, probabilmente la notizia sarebbe presa con diffidenza: le solite esagerazioni dei giornalisti.
Per il momento non ci resta dunque che stare zitti e sudare. Per il caldo e per la necessità di trovare qualcos’altro da scrivere sull’estate.