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A rischio Cultura

Ritorniamo a parlare di Cultura in provincia di Rimini. Dall’ultima volta che ne abbiamo scritto, appena due settimane fa (Quando si dice il peso della cultura, il Ponte numero 35), è successo ben poco anche se si sono tenute le elezioni (il 12 ottobre) del nuovo ente provinciale, un ente di secondo livello al quale è noto che verranno dati i compiti di: pianificazione di territorio, ambiente, trasporto, rete scolastica, edilizia scolastica; e controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità. Tutto inteso su vasta area.
Ma cosa ne sarà della Cultura? Cosa resterà di tutte quelle manifestazioni storiche che hanno sempre preso contributi dalla Provincia? Ancora dalla Regione Emilia Romagna – causa terremoto politico – non hanno fatto sapere se e come se ne occuperanno. Sarà compito loro oppure delegheranno alla nuova Provincia? Ma con quali budget, poi? Dove andranno a prendere i soldi i Comuni? Ce la faranno i nostri eroi a sopravvivere tutti?

Tra i più colpiti dal possibile mancato contributo della Provincia sarà Santarcangelo dei Teatri che solo nel 2013 ha raccolto in “Quota associativa” 50mila euro (erano 77mila nel 2011 e 2012). Abbiamo chiesto al nuovo sindaco Alice Parma che cosa accadrà alla manifestazione teatrale più storica e importante del nostro territorio.

Sindaco Parma, ha idea di cosa stia accadendo?
“No. E devo dire che sono molto preoccupata. Nessuno ci dice se verranno ripristinate le risorse. La Provincia di Rimini è sempre stato un interlocutore positivo ma adesso si brancola nel buio”.

Quali difficoltà attraversate in questo momento?
“In primis quello della progettualità. Non possiamo lavorare in modo sereno ai progetti culturali perché non abbiamo idea delle risorse. E non ci sono i margini temporali”.

Se non verranno rifinanziati questi 50mila euro cosa accadrà? Ha pensato a un piano “b”?
“Gli istituti culturali hanno vissuto un buon periodo con gli sponsor istituzionali. Non dimentichiamo che oltre alla Provincia c’è anche la Regione Emilia Romagna. È vero che anche qui c’è molta incertezza ma abbiamo un po’ di tempo. Aspetteremo almeno sino a novembre”.

Poi?
“Poi dobbiamo assolutamente partire. Su Santarcangelo dei Teatri dobbiamo fare un programma triennale, non possiamo aspettare molto. Dobbiamo metterci al lavoro.

Altri interlocutori “istituzionali” come li chiama lei?
“C’è la Camera di Commercio, ma anche lì stanno cambiando molte cose. Per cui nessuna sicurezza nemmeno da questo fronte”.

Santarcangelo dei Teatri potrebbe chiudere?
“Per noi il Festival è irrinunciabile. Santarcangelo è il suo Festival. Siamo certi che con questa manifestazione abbiamo contribuito a fare grande questa Provincia. È un valore, un patrimonio che non può andare perduto”.

Quanti soldi investe il Comune?
“Oltre 100mila euro. E di questi tempi è una sommetta di tutto rispetto”.

Anche a Bellaria il Comune investe 100mila euro l’anno per il Bellaria Film Festival, l’evento culturale di punta della città che nel giro di tre anni ha visto dimezzare il contributo Provinciale da 30mila euro nel 2011 a 20mila nel 2012 sino a 15mila nel 2013. “Un dimezzamento – spiega il sindaco Enzo Ceccarelli – che abbiamo cercato di colmare con sponsor privati”. La paura del sindaco di Bellaria è che qualcosa venga inevitabilmente chiuso perché “non si può rischiare di abbassare la qualità di un festival importante come il Bellaria Film Festival, ma calando le risorse si deve fare qualche rinuncia. Questo è un discorso che non vale solo per la cultura ma per altri settori. Basti pensare ai servizi primari ai cittadini. Non possono essere tagliati, ma non ci sono le risorse. È un problema serio e reale”. Sino a questo momento è stato chiesto ai lavoratori del Festival di tener conto del periodo e di fare qualche sacrificio. La domanda è d’obbligo: Sindaco, lei mi sembra molto preoccupato? “Macchè, non ci hanno dato nemmeno la possibilità di essere preoccupati. Non conosciamo l’entità dei tagli e non siamo stati coinvolti nei processi decisionali. Speriamo che con la nuova Provincia le cose cambino”.

Angela De Rubeis