L’11 marzo 2014 la Federfarma, Federazione Nazionale Unitaria dei Titolari di Farmacia italiani, ha distribuito una nota con oggetto: Novità legislative su anti-contraffazione, vendita farmaci on line, distribuzione intermedia e carenze.
La Federfarma ha voluto aggiornare, in questo modo, gli interessati che a Roma hanno discusso un Decreto che li riguarda e che riguarda soprattutto la possibilità di vendere farmaci on line. Si legge, infatti: «Il nuovo decreto di recepimento di norme europee permetterà, a farmacie e agli altri esercizi commerciali abilitati, di vendere attraverso siti web, farmaci senza ricetta. Per la definitiva applicazione regionale delle norme sulla vendita on line potrebbe essere necessario un atto normativo regionale relativo alla scelta dell’autorità competente a concedere l’autorizzazione alla vendita».
Spieghiamo un po’meglio. Attualmente in Italia è vietata la vendita on line di qualsiasi tipo di farmaci mentre grazie al Decreto di cui stiamo parlando le farmacie potranno vendere on line farmaci da banco, quelli che non necessitano della prescrizione medica. Un bel paletto al quale se ne aggiunge un altro: infatti solo le farmacie accreditate potranno vendere su internet. Una norma che punta alla tutela del paziente e che cerca di limitare i danni del selvaggio web sul fronte della cura fai da te, dell’autodiagnosi e autocura, con il pericolo che ne deriva (vedi sullo scorso numero de il Ponte In cura dal dott. Web. Quali rischi?) per i pazienti.
Peccato che on line i farmaci si possano già comprare e senza la ricetta e senza che nessuno chieda l’età o il numero della tessera sanitaria di chi acquista. E non stiamo parlando dell’acquisto di aspirine e pasticche per il mal di testa, ma di farmaci antidepressivi, antitumorali, antibiotici, c’è pure una sezione tutta dedicata ai disturbi mentali.
Uno dei siti che ho individuato si chiama “pill at hand” (che tradotto letteralmente vuol dire “pillole a portata di mano”) ha la sua bella sezione italiana dove le pillole vengono suddivise per categoria e vendute con costo unitario (in vetrina) mentre al momento dell’acquisto si procede per flaconi di 30, 60 e maxi pacchi per le forniture stagionali.
Da pillathand.com ho avuto accesso alla sezione “disordini mentali” e la possibilità di acquistare (uno tra tanti) il Mellarin che contiene la Tioridazina, un principio impiegato per trattare disturbi psicotici come la schizofrenia e che cambia le azioni di sostanze chimiche nel cervello. Si “aggiunge al carrello” il Mellarin (0,34 centesimi a pillola) e si sceglie tra le pasticche da 10, 25, 50, e 100 mg, prezzi diversi e confezioni da 30 a 360 pillole. Individuato il flacone più idoneo si procede con l’acquisto (vedi foto, c’è il nostro acquisto, il Mellarin). Informazioni richieste: dati anagrafici, dati utili per la spedizione, la possibilità di inserire dei coupon di sconto (che vengono pubblicizzati a random nel sito) e poi le informazioni bancarie, inserire i dati della carta di credito e via. È fatta. Il Mellarin è nostro! Idem, per il Zyprexa, antipsicotico per il trattamento della schizofrenia e disturbo bipolare, contenente Olanzapine impiegato anche “per prevenire le ricadute di episodi maniacali ma anche depressivi. Viene talvolta impiegata come adiuvante nella terapia dell’anoressia nervosa, anche per la sua capacità di stimolare l’appetito” (fonte Wikipedia) e non mi fermo nemmeno a raccontare i pericoli nell’utilizzare impropriamente queste sostanze.
Abbiamo chiesto al dott. Roberto De Luigi, vice presidente di Federfarma Rimini (ed ex presidente), come tutto questo sia possibile.
Dott. De Luigi, come è possibile che esistano questi siti?
“In Italia la vendita dei farmaci on line è vietata. Questo però non vieta ai siti stranieri di proporsi per la vendita. Ci sono delle segnalazioni e poi la palla passa nelle mani delle forze dell’ordine”.
Visto il divieto cosa può succedere se acquisto un farmaco da questi siti stranieri?
“Se il pacco viene intercettato, scatta il sequestro”.
Ci può parlare, dottore, dei pericoli che corrono le persone nell’acquistare farmaci on line?
“In primo luogo nessuno può garantire sulla provenienza, sull’originalità, sulla qualità e sullo stato di conservazione di quei farmaci. Il paziente corre dei pericoli, questo è indiscutibile”.
Rispetto alla possibilità di introdurre anche in Italia la vendita dei farmaci on line, anche se si tratta di farmaci che non necessitano della prescrizione medica, cosa ne pensa?
“Dico che non si può eliminare il filtro del farmacista. Anche per una semplice aspirina il paziente può avere bisogno di sapere come prenderla, sapere di possibili effetti collaterali. Diciamo che non possiamo fermare i tempi e l’avanzata di internet, però bisogna stare attenti”.
Angela De Rubeis