Di cosa ha bisogno un bambino per sviluppare la creatività e la capacità di socializzare? Sicuramente di giocare. Nella selva degli studi scientifici è raro che qualcuno metta in dubbio questo assunto, soprattutto se il gioco in questione si svolge all’aria aperta e con l’interazione con i coetanei. Basti pensare alle regole, all’impegno di un bambino di rinunciare a qualcosa pur di continuare ad avere dei compagni di gioco che non siano adulti tendenzialmente più accomodanti. Niente da dire, giocare all’aria aperta fa bene e su questo pare impossibile discutere. Ma si può sempre fare? Ci sono gli spazi per poter correre, costruire cose, dare calci ad un pallone, andare sull’altalena o giocare al caro vecchio ruba bandiera? Rimini non è messa malissimo. Gli spazi ci sono, anche se non tutti sono curatissimi.
Il Parco Cervi, ad esempio, che si estende per 62mila metri quadrati lungo le mura della città storica, ha diversi punti gioco ed un’area recintata dove è possibile lasciare liberi i cani. Ciò che salta all’occhio, però, è che nonostante la grandezza dello spazio rimane un po’ povero l’arredo giochi e piccolo il “Fido Park”. In giro per il Cervi qualche malumore si coglie. Valeria, giovane mamma che, puntualmente, accompagna qui il suo bambino, lamenta: “Si potrebbero delimitare meglio le zone per evitare l’ingresso agli animali. Forse qualche multa in più a chi non raccoglie le deiezioni dei propri amici a quattro zampe non farebbe male”.
Ci sarebbe poi da fare qualche intervento di manutenzione: in alcuni tratti la pavimentazione è un po’ dissestata e, a detta di una giovane frequentatrice del parco, “qualche gioco sembra aver bisogno di essere assicurato meglio al terreno”.
Ma tutto sommato qui siamo fortunati, fa eco Simona: “Io sono originaria di Ascoli Piceno e lì non ci sono né parchi né giochi”.
Il Parco Marecchia, il più grande parco urbano di Rimini, realizzato bonificando il vecchio alveo dell’omonimo fiume, e il Federico Fellini, situato nei pressi del Grand Hotel, sono più o meno nella stessa situzione. Anche il Briolini, a San Giuliano Mare, sembra in buona salute.
Le cose peggiorano, però, non appena ci si spinge nella prima periferia. Al Parco V° Peep, il secondo parco pubblico per dimensioni, situato a sud-ovest del centro storico, emerge qualche problema: neppure un’altalena e nessun’area per poter lasciare liberi i cani in sicurezza. Il signor Ulderico si chiede come mai abbiano tolto addirittura l’acqua per irrigare e perché i tempi per la potatura degli alberi e la tosatura dell’erba siano così lunghi. Anche le panchine sono state spostate, probabilmente a causa di qualche sbandato che vi stazionava facendo confusione, ma questo crea problemi alle persone anziane.
Non va meglio se ci spostiamo a Rimini Nord: Viserba, Viserbella e Torre Pedrera non hanno parchi pubblici, ma solo qualche giardinetto dove non si possono certo fare grandi cose. Il Parco Pirzio Biroli, nei pressi della stazione ferroviaria di Viserba, ha uno scivolo e un’altalena: gli abitanti del paese preferiscono fare passeggiate lungo la spiaggia, dove alcuni giochi degli stabilimenti balneari restano a disposizione anche durante l’inverno. E chi il mare non ce l’ha? Le parrocchie danno ancora una grande mano sul fronte del gioco all’aria aperta, ma non sempre basta.
Fabiana Succi