Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare. Fedez è un personaggio controverso, che fa discutere e che non sempre alla smisurata potenza mediatica di cui gode associa la necessaria responsabilità comunicativa. Ma bisogna riconoscere che, a prescindere dall’essere in linea o meno con ciò che esprime o rappresenta, ci sono alcuni elementi del personaggio che possono avere un impatto assai positivo, soprattutto per i giovani.
Uno di questi, e il più legato all’attualità, è sicuramente il suo battersi sul tema dell’accesso alle cure psicologiche: si tratta, questo, di uno dei temi che più mettono in difficoltà i giovani, che sempre più attenzione rivolgono al valore e alla tutela della salute mentale, ma che si trovano in un Paese in cui spesso, ancora oggi, solo parlarne sfiora il tabù. Una situazione che vede i giovani intrappolati tra una sempre maggiore esigenza di supporto psicologico, in un’epoca storica che da quel punto di vista li sta mettendo a dura prova, e una società, oltre che uno Stato, che ancora si gira dall’altra parte. In questo contesto, dunque, ben venga una battaglia come quella di Fedez, che attraverso i social sta sostenendo fortemente il Bonus Psicologo, un aiuto fondamentale per coloro che non possono affrontare economicamente le cure necessarie per disturbi mentali, misura introdotta nel 2021 dal Governo Draghi che però l’attuale esecutivo ha fortemente ridotto (da 25 a 8 milioni di euro).
I giovani, in un certo senso, hanno subito preso parte alla “battaglia”. “Non auguro a nessuno di sentirsi perso, disorientato, solo. – si legge in un estratto della lettera di Elisa Tedoldi, giovane studentessa dell’Università Bicocca di Milano, inviata alla stampa nazionale proprio nei giorni in cui Fedez ha sollevato la questione in rete e in tv, e nella quale ci sono tanti elementi comuni a una generazione in difficoltà. – Non auguro a nessuno di avere all’apparenza una vita ‘perfetta’, mentre si sente dentro un vuoto allucinante. Ognuno di noi merita di essere felice, di sentirsi libero, di essere la causa del proprio sorriso e della propria consolazione in un momento difficile. Purtroppo, certe cose succedono senza un valido motivo e non si può fare altro che combattere, lasciarsi aiutare, farsi prendere per mano. Non siamo deboli se abbiamo paura, non siamo fragili se piangiamo”. L’ottimismo è il profumo della vita, ma se oggi risulta più utile affidarsi a Fedez invece che allo Stato (o ancor più alla Chiesa), ai giovani di oggi si deve concedere un po’ di pessimismo.