Santarcangelo è una realtà dinamica e popolosa. Molto vivace è la componente giovanile che si spende e si mette in gioco. Numericamente parlando, la parrocchia conta tantissimi bambini, ragazzi e giovani, che in linea generale sono sparpagliati tra Scout, AC e Anspi. Le tre associazioni si occupano dell’educazione di tutte le fasce d’età.
Lo stile che contraddistingue la realtà giovanile santarcangiolese è riassumibile in alcune parole chiave: fede, attenzione educativa, condivisione e aggregazione, servizio, formazione ed evangelizzazione.
A raccontarci questo ed altro è stato don Ugo Moncada, giovane vicario parrocchiale, il quale accompagna i ragazzi nel loro cammino.
Come avviene il servizio educativo?
“Il clima che si respira è quello di una grande famiglia. Gli adulti e gli universitari si rivolgono ai ragazzi delle medie, mentre coloro che frequentano le scuole superiori aiutano le catechiste con i bambini delle elementari. C’è una vera e propria premura educativa e affettiva di chi è più grande verso chi è più piccolo. I ragazzi delle superiori seguono un itinerario di formazione chiamato Dragon Trainer, dal nome del film d’animazione che tratta il rapporto educativo vichingo – drago.”
Quali esperienze forti vivono?
“È di vitale importanza permettere ai giovani di crescere umanamente e spiritualmente, fortificando relazioni e incontrando il Signore nella vita di tutti i giorni.
Per far sì che la fede non sia qualcosa di staccato dalla quotidianità, durante l’anno facciamo convivenze. I ragazzi che vanno dalla prima superiore in avanti hanno la possibilità di fare vita comune per una o due settimane, mentre gli universitari fanno questo tipo di esperienza anche per un mese intero.
Nella nostra comunità si vive da vicino la disabilità, seguita dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. Ci sono educatori – accompagnatori che si occupano dei disabili e coinvolgono ragazzi e giovani, con il centro estivo durante l’estate e con il semplice stare insieme durante l’inverno.
Un’ultima testimonianza di fede è quella del gruppo universitario, il quale, soprattutto nei più grandi, ha un’attenzione evangelizzatrice ammirevole. Normalmente non è facile incontrare altri giovani in luoghi mondani e fare una proposta cristiana: a Santarcangelo cerchiamo di mettere da parte vergogna e timore. Ci si ritrova in un pub dove viene lanciato un tema, sul quale ci si confronterà nei tre incontri successivi in parrocchia.”
Avete un oratorio?
“Come ogni parrocchia abbiamo luoghi appositi nei quali fare le attività di catechesi e formazione. Un vero e proprio oratorio o centro parrocchiale ora ci manca, ma è solamente questione di tempo perché a capodanno inaugureremo la nostra nuova struttura nel quartiere San Bartolo che fungerà da luogo di aggregazione per tutti, non solo per chi frequenta la parrocchia, e dovrà essere un’importante presenza sul territorio.”
Tommaso Mazzuca