Dal 24 ottobre al 6 novembre, nel calendario del Vescovo è segnato un unico appuntamento per la sua Visita Pastorale a Bellaria. Troppo tempo per una sola parrocchia. In realtà, sbirciando nel programma, tale periodo comprende la visita a tutta la zona pastorale nord, con le parrocchie Sacro Cuore, santa Margherita e santa Maria Goretti.
In questa prima settimana, però, noi ci occuperemo solo di Bellaria mare, cioè della parrocchia Sacro Cuore, anche se alcuni momenti saranno comuni a tutta la Zona.
Quella del Sacro Cuore di Gesù è una delle poche parrocchie, in Diocesi, che hanno ancora due preti: don Tonino Brigliadori, giuridicamente parroco, e don Davide Pedrosi, collaboratore.
“Di differenza fra parroco e cappellano – <+nero>chiarisce don Davide<+testo_band> – c’è giusto l’aspetto giuridico, perché nel lavoro pastorale non ci sono distinzioni di ruolo. Io però, prete giovane, riconosco di dover imparare molto dall’esperienza di don Tonino. Per questo ci confrontiamo continuamente su ciò che c’è da fare, anche se poi ognuno porta avanti, anche da solo, quei settori che gli sono affidati”.
<+nero>Con questa Visita pastorale partirà ufficialmente il vostro cammino di Zona pastorale, ma, suppongo, che già qualcosa facciate insieme, anche con don Claudio, poiché la comunione ed il lavoro comune non si improvvisano.
<+testo_band>“Cominciando da noi preti – <+nero>dice don Tonino<+testo_band> – ci siamo dati alcuni momenti che riteniamo basilari per il nostro cammino di Zona: la preghiera insieme ogni giorno, il confronto pastorale tutti i mercoledì, un giorno di ritiro l’ultimo mercoledì del mese, il pranzo in comune… Sul piano pastorale, per ora, è soprattutto nel settore dei giovani e delle famiglie che cerchiamo di mettere insieme le esperienze”.
<+nero>Parliamo un po’ specificamente della parrocchia Sacro Cuore. Come ce la raccontate?
<+testo_band>“In questi anni ci è sembrato di cogliere un certo fermento e di individuare un clima spirituale in continua crescita. Diverse persone si sono avvicinate con il desiderio di approfondire la loro fede, prendendo coscienza del loro essere cristiani e di avere fatto un incontro valido, prezioso per la loro vita. Persone che si sono messe in gioco anche per servire i fratelli, superando i timori iniziali e maturando la fiducia verso gli altri e in se stessi. È cresciuta in tal modo la dimensione missionaria: si ha più coraggio di chiedere, di proporsi e di invitare”.
<+nero>Cosa avete fatto per far crescere questo <+nerocors>clima spirituale<+nero>?
<+testo_band> “Pensiamo che la nascita e lo sviluppo dei Gruppo biblici abbiano rappresentato un passo significativo che ha fatto crescere la “<+cors>temperatura spirituale<+testo_band>” e lo stile fraterno della comunità. Inoltre la vita parrocchiale si è arricchita di altri ambiti comunitari e di servizio: il Centro Amicizia, luogo di incontro per i nonni; il Centro Arcobaleno, per il sostegno allo studio di bambini e ragazzi; l’Oratorio “L’isola che c’è”, laboratorio manuale per mamme e bambini; la Casa Marvelli, per la pastorale giovanile; i Catechisti Battesimali, per l’accompagnamento dei genitori in preparazione al Battesimo dei figli; i Messaggeri, per la visita alle famiglie …”.
<+nero>A don Davide, nato dall’esperienza del Punto Giovane di Riccione, chiediamo di illustrarci il suo lavoro coi giovani.
<+testo_band>“Le realtà giovanili sono presenti in parrocchia con il settore giovani di Azione Cattolica, composto da due gruppi giovanissimi, da un gruppo giovani e dall’ACR; c’è poi il gruppo AGAPE parrocchiale dei ragazzi del dopo cresima; gli “Amici di Lazzaro”, giovani vicini ai coetanei diversamente abili; il progetto <+cors>Casa Marvelli<+testo_band> della pastorale giovanile. Anche se in questi ultimi anni il numero dei componenti di questi gruppi è diminuito, sono cresciuti il clima spirituale e la qualità degli incontri, favoriti dalle convivenze spirituali e dalle iniziative di servizio”.
<+nero>Verosimilmente in molte altre parrocchie ci sono i gruppi di Azione Cattolica. Mi incuriosisce in modo particolare quel gruppo ”Amici di Lazzaro” e la Casa Marvelli.
<+testo_band>“Il gruppo <+cors>Amici di Lazzaro<+testo_band> è ispirato alla parabola del ricco Epulone: poiché nessuno si occupava di Lazzaro un gruppo di nostri giovani ha deciso di occuparsi di altri giovani loro coetanei, diversamente abili, e residenti nel nostro territorio. Li vanno a trovare e passano un po’ di tempo con loro ogni quindici giorni e mensilmente fanno altre attività, portandoli anche a messa.
La Casa Marvelli invece è una struttura della Cagnona abbastanza capiente, dove prima abitavano le Suore. Al piano terra ci sono gli spazi per l’Asilo parrocchiale e al piano superiore si svolgono diverse attività: principalmente convivenze di giovani e adulti, sullo stile del Punto Giovane. Ma i giovani la usano anche per la messa del giovedì, per i loro incontri e come centro promotore della pastorale giovani della Zona pastorale”.
<+nero>In molte parrocchie ci sono i Centri di Ascolto del Vangelo, voi invece avete i Gruppi biblici. È solo questione di diversità di nome o sono caratterizzati in modo diverso?
<+testo_band>“Di diverso c’è il fatto che, come testo, utilizziamo la parola di Dio della domenica e i gruppi si riuniscono ogni 15 giorni durante tutto l’anno pastorale, con esclusione dell’estate.
L’esperienza è nata da alcuni anni (4/5). Attualmente sono 26, con una presenza di circa 240 persone che si incontrano nelle case, in orario pomeridiano o serale, coordinati da un animatore, con la presenza frequente di un sacerdote o diacono.
Del resto, come i Centri di Ascolto, l’incontro prevede l’accoglienza, la preghiera allo Spirito Santo, la lettura del brano evangelico della domenica (quello già ascoltato), la rilettura e riflessione personale, la risonanza e la comunicazione nella fede di ciò che la Parola ha detto a ciascuno, la ripresa di alcuni punti significativi da parte dell’animatore, la preghiera conclusiva.
Sentiamo di dover ringraziare il Signore perché nel corso degli anni questa esperienza ha maturato l’interesse attorno alla Parola e si è sviluppato il desiderio di leggerla; è più presente nelle famiglie la Bibbia di cui si fa un uso anche quotidiano; è cresciuta la capacità di comunicazione del vissuto personale a partire dalla Parola; c’è continuità nella partecipazione al Gruppo biblico; è aumentata l’attenzione alla Parola nelle celebrazioni eucaristiche …”.
<+nero>Concludiamo la nostra conversazione con un argomento un po’ interessato e di mestiere: in una parrocchia così grande come riuscite a comunicare con tutti?
<+testo_band>“Le équipes di animazione dei quartieri e la rete dei messaggeri hanno assunto in questi anni il compito di tessere relazioni con gli abitanti del territorio. I messaggeri passano mensilmente di casa in casa per consegnare la “lettera” della parrocchia, uno strumento semplice e umile di evangelizzazione. È questo un servizio che riteniamo fondamentale per tessere rapporti diretti con gli abitanti del territorio. La sua efficacia impone di spendersi con particolare impegno per migliorare la formazione dei messaggeri approfondendo le motivazioni che ne sostengono il servizio.
In questi anni, in parallelo coi messaggeri, si è attivato un valido rapporto “tecnologico” con l’invio, tramite posta elettronica, di documenti, di avvisi e del testo della Parola di Dio della domenica, raggiungendo un numero sempre più elevato di famiglie”.
E poi ci sarebbero i capitoli famiglie, catechesi, anziani… Sarà per la prossima Visita pastorale.
Egidio Brigliadori