Descrizione
Le prime notizie documentarie riguardanti la chiesa di San Giuliano risalgono al IX secolo, ma la sua fondazione è sicuramente molto più antica. Era dedicata ai Principi degli Apostoli, cioè ai santi Pietro e Paolo, e apparteneva ad un ricco monastero benedettino che possedeva gran parte del borgo e persino la metà del vicino ponte romano sul Marecchia, dal quale comincia la via Emilia, una delle strade consolari più importanti d’Italia (187 a. C.).
Nel X secolo nella chiesa benedettina fu introdotto il corpo del martire san Giuliano, miracolosamente approdato sulla spiaggia vicino al borgo, e la chiesa (con l’abbazia) fu ben presto chiamata dei santi Pietro, Paolo e Giuliano, e dal XIII secolo solo di san Giuliano. In quel periodo il borgo in cui sorgeva aveva già una notevole consistenza ed era già protetto da mura; e la sua importanza per la città era divenuta notevole, in quanto affiancava il nuovo porto.
Ma a poco a poco la ricchezza del monastero, e forse i contrasti con l’autorità vescovile e comunale, portarono ad un allentamento dell’osservanza della Regola, alla rarefazione delle vocazioni e quindi a una decadenza del monastero, che dalla fine del Trecento venne affidato ad abati commendatari che – spesso senza avervi mai messo piede – ne godevano le rendite. Fra i commendatari ricordiamo il giureconsulto riminese Francesco Gualdi nel 1399, il cardinale veneziano Gabriele Condulmieri (poi papa Eugenio IV) nel 1428, il celebre cardinal Bessarione nel 1463, il riminese Sacramoro de’ Mendozi, già al servizio di Sigismondo Malatesta, nel 1474.