Rendere obbligatoria la vaccinazione per tutti i bambini che si vogliono iscrivere a scuola. La tanto discussa proposta (che ha visto tra i promotori anche Sergio Venturi, assessore regionale alle Politiche per la salute dell’Emilia Romagna) è arrivata sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni che si è riunita pochi giorni fa per dare il via libera al Piano vaccinale 2016-2018. Un ok, però, slittato su richiesta del ministro del Tesoro.
Obbigatorietà. Nonostante il rinvio i governatori hanno già dato il loro assenso al documento. L’obbligatorietà, comunque, dovrà essere regolata da un aggiornamento della normativa. “Potrà essere generata una normazione aggiornata, garantendo la protezione degli individui e delle comunità, con misure correlate, come, ad esempio, l’obbligo di certificazione dell’avvenuta effettuazione delle vaccinazioni previste dal calendario per l’ingresso scolastico” si legge, infatti, nel testo del Piano. Insomma, il passaggio in Parlamento è la condizione necessaria per dare il via libera.
Meglio una campagna educativa. Non tutti, però, ritengono che l’obbligatorietà sia il mezzo migliore per cercare di aumentare la copertura vaccinale in provincia di Rimini che, ricordiamolo, è la più bassa di tutta la regione e tra le più basse di tutta Italia. Tra questi c’è anche il dottor Maurizio Grossi, presidente dell’Ordine dei Medici riminesi.
“È una soluzione molto forte, che andrà certamente a creare grosse conflittualità. Anche dal punto di vista giuridico. Detto questo, indubbiamente qualcosa bisogna fare perché la situazione Riminese è una situazione non grave, ma che ci deve porre degli interrogativi. Purtroppo si è perso il ricordo di malattie molto gravi come la poliomelite o la difterite perché i giovani genitori non le hanno mai viste e quindi non se ne preoccupano. Ma se siamo arrivati a questo punto è merito dei vaccini e se abbassiamo la copertura finiremo con l’avere molti bambini che non sono più protetti e così queste malattie, che si trasportano facilmente da un continente all’altro e sono ancora presenti in molti paesi del mondo, potranno facilmente ritornare anche da noi. Questo lo dico perché spesso sento genitori che non vaccinano il proprio figlio dire ma che paura avete? I vostri figli sono vaccinati e quindi non corrono rischi. Questo è un modo di ragionare errato perché la malattia alberga sempre e appena le coperture calano, eccola che ritorna”.
La soluzione, secondo Grossi, è un’altra.
“Ripeto, bisogna certamente intervenire. Io lo farei con una campagna educativa massiccia: sono per educare, non per obbligare”.
No alle minacce. Altra voce fuori dal coro è quella di Raffaella Sensoli, consigliere regionale del M5S.
“Bisogna aiutare le famiglie a capire, non obbligarle a una scelta. Sui vaccini il ministro Lorenzin e l’assessore Venturi continuano a fare allarmismo. Come abbiamo più volte ribadito l’azione di contrasto al calo dei vaccini deve essere portata avanti attraverso una informazione seria e scrupolosa, non con minacce e metodi coercitivi che genereranno solo l’effetto contrario”.
A scuola, ma vaccinati. Chi, invece, è favorevole all’introduzione dell’obbligatorietà è Nadia Rossi, anche lei consigliere regionale, ma del Partito Democratico.
“Certamente è necessario potenziare le politiche di prevenzione promuovendo un’adeguata campagna di informazione e comunicazione ma sinceramente mi auguro che la proposta di introdurre la vaccinazione obbligatoria per chi frequenta la scuola, emersa dalla conferenza delle Regioni e di cui si è fatto portavoce proprio l’assessore Venturi raccogliendo consensi unanimi, non resti solo sulla carta ma si traduca in una modifica della legge in materia”.
La voce del Ministro. In mezzo al mare di polemiche che si è scatenato, il ministro per la Salute, Beatrice Lorenzin, è voluto intervenire per rispondere a certe affermazioni da parte di chi è contrario alle vaccinazioni.
“Affermare che vaccinando i bambini si favoriscono le multinazionali mi pare una follia e per quanto riguarda i casi di correlazione tra vaccini e autismo, ci sono decine e decine di studi clinici che dimostrano il contrario. Invece c’è purtroppo una correlazione tra le mancate vaccinazioni e le morti di bambini per malattie tornate alla ribalta”.
Insomma, un “vaccino” alle polemiche ancora non si è trovato.
Francesco Barone