Lo abbiamo scritto senza tanti giri di parole. E per questo ci siamo anche presi qualche “rimbrotto” dai tifosi. Il Rimini, questo Rimini, è in difficoltà. E chi, dopo la vittoria con la Lucchese, credeva in una rinascita, è stato costretto a tornare sui propri passi. Perché il Prato, domenica scorsa, ha messo in evidenza tutti i limiti di una squadra costruita in estate per un determinato tipo di gioco che è stato bocciato dopo appena sei giornate. E che adesso ne vede un altro. Ma il cambiamento non poteva essere indolore. Oscar Brevi sta lavorando sodo ma deve fare i conti anche con il materiale umano che si ritrova. Giocatori giovani, forse troppo giovani per la categoria, e uomini con esperienza che, però, stanno vivendo una stagione difficile, costellata da tanti errori. Ma soprattutto persone con poca, pochissima personalità, ad esclusione di capitan Ricchiuti. E la non reazione dopo il gol del Prato ne è la dimostrazione più lampante.
Carrarese di… marmo. Adesso bisognerà tentare di rialzarsi, ma il prossimo impegno non sarà dei più facili perché il Rimini è atteso dalla Carrarese. In casa, gli uomini di Remondina, non hanno mai perso: cinque gare, due vittorie e tre pareggi. Con sette gol realizzati e cinque subiti. Ma c’è di più, se le partite terminassero dopo i primi 45 minuti, i toscani sarebbero addirittura primi con 19 punti, invece, in realtà, ne hanno 14. Questo significa che nella ripresa qualcosina concedono sempre.
Il ritorno al “Neri”. In questo momento di oggettiva difficoltà c’è una notizia positiva: il ritorno al “Romeo Neri”. Campo nuovo di zecca, spogliatoi rimessi a posto, il Rimini e i suoi tifosi hanno nuovamente la loro casa.
Francesco Barone