Ci sono tanti modi di raccontare la storia di un territorio nella fattispecie quello di Rimini e della sua provincia, anche partendo dalle iscrizioni sepolcrali nei cimiteri della provincia di Rimini. Il libro di Mario Biagini e Ada Pucci, marito e moglie, intitolato Fra terra e cielo, iscrizioni sepolcrali nella provincia di Rimini (Pazzini editore di Verucchio,) va esattamente in questa direzione.
Una Spoon River in salsa riminese
L’antologia di Spoon Riverè una raccolta di poesie pubblicate dal poeta americano Edgar Lee Masters fra il 1914 e il 1915. Ogni poesia racconta in forma di epitaffio la vita della persone sepolte nel cimitero di un immaginario paesino statunitense. “Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley, l’abulico, l’atletico, il buffone, l’ubriacone e il rissoso?. Tutti, tutti dormono sulla collina”. Il libro dei coniugi Biagini ripercorre le orme del capolavoro letterario del poeta americano Edgar Lee Masters, insomma una Spoon River in salsa riminese.
Narrare una città con le epigrafi
Scrive Irina Imola, assessore al comune di Rimini per i servizi al cittadino, nella presentazione del libro: “Ho riletto le intenzioni e condiviso la volontà dei Biagini di narrare una parte importante della nostra città, Rimini e della sua provincia, attraverso le epigrafi delle donne degli uomini che prima di noi l’hanno vissuta in passato. Il senso di quelle epigrafi è la cifra della problematicità della vita che è nello stesso tempo, complessa, tortuosa, breve talvolta, oppure lunga, ma sicuramente sempre degna di essere vissuta”. La storia delle epigrafi di una città può rappresentare la storia di un mondo: partendo dalla vita di un singolo si arriva all’universalità dei sentimenti, al di là dei tempi. “Tutti i cimiteri del nostro territorio contengono tante storie, più o meno famose, ma tutte ugualmente appartenenti al nostro essere e sentirci parte coesa del territorio. – prosegue la Imola – Per me, per noi, è doveroso salvaguardarli e tutelarli, tramandando così la memoria di chi ne è sepolto e con essa la memoria dell’intera comunità e del territorio“.
La ricerca dei coniugi Biagini
Come è nata l’idea di questo lavoro? “Mia moglie ed io– spiega Mario Biagini- abbiamo visitato, nell’arco di circa due anni, tutti i cimiteri della provincia di Rimini, con l’obiettivo di trascrivere le iscrizioni più interessanti oppure capaci di attestare i sentimenti di un popolazione relativamente omogenea. Le lapidi attuali sono sempre più diverse da quelle di una volta, oggi lo stile è diventato più asciutto, quasi telegrafico, in genere riportano solo il nome del defunto e le date di nascita e di morte a cui si aggiunge un brevissimo commento. La nostra intenzione– continua Biagini- era quella di far conoscere anche ad altre persone queste iscrizioni, alcune veramente belle e struggenti, che offrono nel complesso uno spaccato dei sentimenti di coloro che «onorano» i loro morti. Abbiamo copiato – ha concluso l’ autore del libro – un’enorme quantità di lapidi, perché non ci sembrava giusto che una così grande ricchezza di pietà e di rispetto verso i propri cari che sono defunti, andasse dispersa nel tempo”.
Il concetto di Morte
L’editore Pier Giorgio Pazzini si sofferma sul concetto riferito alla “Morte”. “Ci sono tanti modi – ha detto Pazzini – di considerare la morte, tema che ha da sempre ispirato poeti e scrittori di ogni epoca, e interessa credenti e atei: da alcuni è vista come passaggio da questo mondo all’aldilà, da altri come la fine di tutto. In questo volume– è la chiosa di Pazzini- abbiamo ritenuto opportuno riportare alcuni versi di poeti, per rafforzare le cose dette come materia di riflessione”.
Dal volume emerge l’immagine di un cimitero non più luogo di dolore per la perdita dei propri cari, ma spazio di speranza e di conservazione della memoria storica di una comunità. All’entrata del Cimitero di Rimini campeggia la scritta latina Resurgent, Risorgeranno. Un inno alla vita.
Patrizio Placuzzi