Quando una partita vede terminare il primo quarto 26-8, il destino è già segnato per entrambe le squadre. Il Piacenza, sceso al “Flaminio” con il dente avvelenato per la sconfitta a tavolino della domenica precedente dovuta alla rottura dei due plexiglass contro Forlì, ha dimostrato di essere troppo forte per i Crabs, non solo individualmente, ma anche dal punto di vista organizzativo. Quando si tira da 3 con uno spettacolare 53% contro un modesto 35%, quando nei tiri liberi si ottiene un 79% contro il 64%, quando si ha la meglio anche nei rimbalzi (33 contro 28), non si può che portare a casa il referto rosa. Piacenza, inoltre, ha presentato la bellezza di cinque giocatori in doppia cifra con un Sanguinetti (23 punti) inarrestabile, seguito a ruota da Soragna, 19 punti in neppure trenta minuti. Il risultato finale (84-97) parla chiaro, e riflette l’andamento della gara, con i Granchi ad inseguire (i riminesi sono arrivati anche a essere a -20) ma mai arrendendosi. Coach Mladenov le ha provate tutte: per alcuni minuti ha giocato con due play, in altri con due pivot, poi ha tentato anche con un quintetto di piccoli, ma il risultato non è mai cambiato. La difesa biancorossa ha sicuramente le sue colpe, le “bombe” dagli angoli e quelle frontali sono state scagliate senza l’uomo addosso grazie anche a un’ottima circolazione di palla da parte degli emiliani. Da segnalare il confronto accesissimo tra i due “vecchietti”: Soragna da una parte e Tassinari dall’altra, a dimostrazione che nella pallacanestro contano sì le gambe e il fisico, ma anche la testa. Per i padroni di casa buona anche la prova dell’altro vecchietto, Foiera (nella foto).
Rimini ora deve azzerare immediatamente la sconfitta e mettersi subito in moto per la trasferta che vedrà i biancorossi andare sul parquet della Tramec di Cento, nello scorso turno corsara a Faenza, ed ora a quattro punti in classifica, proprio come Rimini.
Pier Luigi Celli