Vaccinare i propri figli. Sì o no? Una domanda tornata drammaticamente di attualità dopo la morte della piccina di appena 28 giorni, a Bologna, per un attacco di pertosse, ma soprattutto dopo il grido d’allarme lanciato dalle istituzioni, sanitarie e civili, all’indomani della pubblicazione dei dati relativi alla “copertura” in provincia di Rimini che ne fanno la maglia nera in tutta l’Emilia Romagna. Grida che hanno portato l’assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi, e il vicesindaco riminese, Gloria Lisi, a chiedere di “ricominciare a segnalare alla Procura dei minori i genitori che non vaccinano i figli”. Ma c’è di più, proprio in questi giorni, a livello nazionale, si sta dibattendo se reintrodurre l’obbligo delle vaccinazioni per chi vuole essere iscritto a scuola. Decisioni che hanno già scatenato mille polemiche tra chi è favorevole e chi è contrario. ilPonte, con questa pagina, vuole cercare di fare un po’ di chiarezza su quali siano i vaccini, a che età si debbano fare e qual è l’iter consigliato.
Lettera e visita dal pediatra. Partiamo dall’iter. A casa di ogni bambino, al momento di sottoporsi al vaccino, arriva una lettera dell’Azienda Sanitaria nella quale è riportata la data dell’appuntamento. Data che può essere modificata semplicemente con una telefonata. È consigliabile, prima di ogni vaccino, andare dal proprio pediatra. Primo, per capire insieme a lui perché vaccinarsi è importante; secondo, per fare una visita al bambino e ricevere il benestare del medico.
I vaccini. Ma quali e quanti sono i vaccini? Iniziamo con il dire che ci sono vaccini obbligatori e facoltativi. Tra i primi troviamo quelli contro la difterite, il tetano, la poliomielite e l’epatite B. Oltre a questi, il Ministero della Salute italiano raccomanda le vaccinazioni per prevenire pertosse, meningite (attraverso i vaccini contro l’haemophilus influenzae tipo B, lo pneumococco e il meningococco C), morbillo, parotite, rosolia, varicella e infezione da papillomavirus. La prima dose viene iniettata ai bambini a circa tre mesi, la seconda tra i cinque e i sei, poi tra gli undici e i tredici e tra i tredici e i quindici. Il successivo richiamo è tra i cinque e i sei anni e l’ultimo, tra gli undici e i diciotto.
Come funzionano i vaccini. I vaccini funzionano stimolando il sistema immunitario, il naturale meccanismo di difesa che il nostro organismo attiva contro le infezioni. I vaccini, infatti, sono costituiti da microrganismi uccisi o attenuati nella loro virulenza, o da una parte di essi, in grado di stimolare nel corpo la reazione immunitaria di difesa. Tutti i vaccini hanno alcuni elementi caratteristici del virus o del batterio (gli antigeni). Quando viene inoculato il vaccino, il sistema immunitario produce gli anticorpi diretti contro questi antigeni che impediscono poi a virus e batteri di causare la malattia. L’organismo mantiene memoria delle sostanze estranee, per cui il germe viene riconosciuto immediatamente e debellato dal sistema immunitario prima che possa causare danni.
Francesco Barone