Home Attualita Turismo, ambiente, nuove tecnologie: tutti a caccia di fondi

Turismo, ambiente, nuove tecnologie: tutti a caccia di fondi

L’Europa chiama: Rimini risponde? Si chiama call for proposal l’apertura dei bandi con cui la Comunità Europea invita le amministrazioni pubbliche degli Stati membri a presentare progetti di cooperazione territoriale: idee, strategie, piani di ricerca finalizzati alla risoluzione di quei problemi che non conoscono confini. Mobilità, cultura, energia, sicurezza: ciò che conta, indipendentemente dal Programma e dall’ambito di finanziamento, è che i progetti siano innovativi ed elaborati insieme ad altri partners dell’UE.
Nel territorio riminese ci si rimbocca le maniche per accaparrarsi almeno una fetta di questa torta milionaria. Nel 2010 è nato dalla collaborazione tra Provincia, Comune di Rimini e Camera di Commercio, l’Ufficio Unico per le Politiche Comunitarie con l’obiettivo di coinvolgere enti, associazioni, organizzazioni no-profit, imprese, ecc. nella presentazione di proposte progettuali in occasione dei bandi comunitari. Una cinquantina i progetti seguiti in questi anni, per oltre 5 milioni di euro totali ricaduti sul territorio. Purtroppo, ad oggi, l’Ufficio sembra soffrire le ultime travagliate vicende legate alla riforma Delrio e alla riorganizzazione dell’Ente. Continua sì ad avere i suoi operatori e referenti, ma non è in grado di aggiornarci su altri progetti europei di Comuni, organizzazioni o imprese private al di fuori di quelli che coinvolgono direttamente la Provincia. Anche il sito internet, poi, alla voce “attività e iniziative”, resta fermo ai contributi del 2012.

Non è ferma però la progettualità. La stessa Provincia partecipa oggi a quattro progetti che spaziano dall’ambiente al turismo. Adriacold vede l’Ente di Corso d’Augusto schierato con altri 12 partners da tutta Europa e ha fatto arrivare sul territorio 265 mila euro (su un budget complessivo di oltre 2 milioni e 600 mila). Obiettivo, diffondere l’uso di energie alternative per il raffreddamento. Partito il 1° ottobre 2012, il progetto è terminato pochi giorni fa. Con quali risultati? “È stato installato un impianto pilota di solar cooling (questa la tecnologia che sfrutta l’energia solare, ndr.)sul tetto di un albergo selezionato tramite bando pubblico – ci spiegano dall’Ufficio Politiche Comunitarie -. Il sistema andrà perfezionato, visto che si è trattato di una prima sperimentazione, ma intanto quello che dovevamo fare è stato fatto: dimostrare che la tecnologia potrebbe rivelarsi utile per ridurre emissioni e bollette per gli alberghi, e non solo”. Terminerà poi a fine anno un altro progetto, Tisar, dal budget complessivo di oltre 2 milioni e 300 mila euro. Scopo, raccogliere e diffondere in un’unica piattaforma digitale, in tutte le lingue dei Paesi dell’area adriatico-ionica, i dati sui trasporti pubblici e la pianificazione dei viaggi. Come spiega il referente della Provincia, Nicola Loda, dal progetto è nata una app gratuita per smartphone e tablet, MiMuovoInfo, per tutti coloro che utilizzano mezzi di trasporto diversi dalla propria auto. Permette la consultazione del Travel Planner della Regione Emilia-Romagna, con la possibilità di pianificare i propri spostamenti con i mezzi pubblici (treni e bus) su tutto il territorio regionale: “una volta selezionata la data di partenza o di arrivo, un indirizzo o una stazione/fermata di partenza o arrivo, l’applicazione propone percorsi possibili indicando tratte a piedi, in autobus e in treno con gli orari aggiornati”. “Senza il finanziamento di questo progetto europeo – ricorda Loda – l’Ufficio Mobilità della Provincia non sarebbe stato in grado di disporre delle risorse economiche per avviare questa sperimentazione. Questo fa capire quanto sia importante guardare a quanto accade in Europa ed essere capaci di intercettare in fondi dei diversi progetti europei”.
Al turismo guarda anche Hera ma qui la multiutility non c’entra nulla. Quasi 329 mila euro (su 9 milioni totali) sono arrivati in provincia grazie a questo progetto dove Hera sta per “Sustainable Tourism management of Adriatic Heritage” (Gestione turismo sostenibile del patrimonio adriatico). Attivo da novembre 2013, scadrà nel marzo 2016 e prevede la valorizzazione dei prodotti turistici collegati a tutto il patrimonio naturale e culturale dell’area, dalla costa all’entroterra, anche attraverso itinerari culturali ai quali collegare pacchetti turistici.
Infine, c’è Smart Inno dove la Provincia è capofila: attivo da novembre 2013, terminerà nel marzo 2016 e destina al Riminese quasi 538 mila euro (su oltre 5 milioni di budget totale). Obiettivo, incentivare l’alleanza tra pubblico e privato nei settori della ricerca, sviluppo e innovazione delle piccole e medie imprese (PMI). Un primo risultato? 24 PMI riminesi (12 turistiche e 12 del manifatturiero) potranno beneficiare di check-up gratuiti da parte di esperti, mirati ad individuare punti di forza e debolezza a livello di efficientamento energetico e di diffusione delle nuove tecnologie.

Anche i Comuni si rimboccano le maniche. Rimini punta all’innovazione nel settore turistico ed agroalimentare con AdriaFootouring. Su oltre 2 milioni di budget complessivo, guadagna 267mila euro per valorizzare il binomio cibo-turismo, volano per l’economia, che però deve essere supportato dall’innovazione e presentare elevati standard qualitativi.
Dieci i partners coinvolti insieme a Palazzo Garampi, dall’Albania alla Bosnia-Herzegovina, fino a Montenegro e Slovenia. Tra i risultati, un incubatore virtuale al servizio delle imprese del settore agro-turistico-alimentare (www.adriaincubator.eu). Il progetto, partito nel marzo 2012, proseguirà fino a gennaio 2016.
Si è appena chiuso a Bellaria Igea Marina, invece, Ecoadria-Fisherman finanziato con 300mila euro. Cuore del progetto, il peschereccio “Baby Blu” trasformato in “Ecoadria”, il “centro ambientale itinerante e galleggiante” che quest’estate, dopo appositi lavori di adeguamento tecnico, si è dedicato al campionamento delle acque, alla raccolta dei rifiuti marini, ma anche ad attività di natura turistica e culturale, come iniziative rivolte alle scuole e visite guidate. L’ormai ex “Baby Blu” continuerà in modo autonomo alcune attività, anche a progetto terminato: primo tra tutti il campionamento delle acque, per conto dell’Ausl, preso i vivai dei mitili da Cattolica a Cervia. E una app, Appena Avvistato, che consente di segnalare l’avvistamento in mare di rifiuti.
Anche Santarcangelo s’ingegna. La caccia ai finanziamenti europei vanta un progetto, Dreamy. Per ora. Come spiega l’assessore Pamela Fussi, gli uffici sono al lavoro per intercettare i prossimi bandi “con un’attenzione particolare a tre programmi: Urbact per uno sviluppo urbano sostenibile, Europa Creativaper la crescita occupazionale nei settori culturali e creativi, e Cte per la cooperazione territoriale europea”. Dreamy è intanto già realtà, grazie alla collaborazione con il Campus di Rimini dell’Università di Bologna. “L’obiettivo è di avvicinare i cittadini all’Unione Europea, far sì che l’Europa unita sia per loro un sogno (da qui il termine Dreamy)”. Il progetto prevede il gemellaggio con le città di Sibenik (Croazia) e Krasne (Polonia) e un finanziamento di 10mila euro complessivi.

Alessandra Leardini
(continua)