I greci si sono guadagnati negli ultimi tempi l’appellativo di popolo coraggioso. Per la dignità con cui hanno affrontato una situazione estremamente critica. Per i sacrifici compiuti mentre i loro governi cercavano difficili vie d’uscita. Per la riluttanza ad accettare soluzioni generose da parte dell’Europa in nome della loro indipendenza, rischiando di complicarsi parecchio la vita. Personalmente condivido che i greci siano stati coraggiosi ma per un altro motivo: il fatto che siano andati al voto cinque volte in sei anni e tre volte in nove mesi. Il solo pensiero del riproporsi di una situazione simile dalle nostre parti mi fa venire i brividi: quando c’è una scadenza elettorale importante lo si sente a un anno di distanza se non prima. Aria pesante, toni surriscaldati, garbino perenne, sguardi sospettosi ma anche improvvisi ammiccamenti e pacche sulla spalla provenienti da ogni parte. Senza neanche poter contare sulla decompressione che segue ogni voto, quando nella buchetta le offerte del supermercato tornano a riprendersi il loro spazio provvisoriamente okkupato da volantini e pieghevoli con volti promettenti. E i greci sono andati a votare TRE volte in nove mesi. Da noi sarebbe un’Odissea.