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Fede a strisce

I premi in Italia spuntano come funghi. Quelli letterari poi, sembrano non avere mai fine, così da riservare onore e gloria al più alto numero possibile di scrittori. «In futuro tutti saranno famosi per 15 minuti»: la frase di Andy Warhol come una sentenza?
C’è però un riconoscimento che perlomeno non teme la concorrenza. E si muove su un territorio sconfinato (dato che ha come orizzonte l’infinito) quanto poco praticato. Già il fumetto è un’arte che ancora – a dispetto di tanti proclami – deve ancora farsi definitivamente largo tra le arti, se poi il premio in questione riguarda il fumetto religioso, l’accoppiata è sì intrigante ma anche non troppo sviluppata, perlomeno in queste ultime stagioni.

“Fede a Strisce. Fumetto religioso” è proprio il titolo del riconoscimento, unico nel suo genere in Italia e tutto riminese. In Riviera è nato e qui si sviluppa annualmente, nell’ambito del festival Cartoon Club che ha più volte manifestato il suo interesse verso questa tematica, producendo mostre (da “fede a Strisce” appunto a “Storia di un poverello di Dio. San Francesco” fino a “Papa a quadretti: Giovanni Paolo II”), allestendo un archivio imponente dedicato alla tematica e sviluppando una sorta di centro studi sul tema grazie ad una rete di amici ed esperti che prestano volontariamente la loro opera, con collaborazioni con analoghi enti europei.

Il Mistero abita anche sulle nuvole. Il fumetto, infatti, non si sottrae alla ricerca del sacro, al senso del Mistero, alle suggestioni della fede né alle espressioni più proprie del sentimento religioso. Su queste basi la giuria ogni anno sceglie il vincitore tra una selezione di opere, visionate, scandagliate, lette e rilette in controluce con il tema. A Rimini viene assegnato il Premio annuale, che ha trovato una sponda importante nella famiglia Ramberti di Santarcangelo: il premio è dedicato a Roberto Ramberti, ed è sostenuto, oltre che dalla moglie, dai figli Alessandro (l’editore di Fara) e Francesco “Franz” (grafico e titolare dello studio Kaleidon) che per le opere vincitrici mettono in palio anche un premio in denaro.

Iscrive il suo nome nell’albo d’oro, “Sulla strada di Emmaus”, racconto ospitato sul periodico per ragazzi Super G dello scorso aprile.
La storia racconta la celebre vicenda evangelica dell’incontro di Gesù risorto con due discepoli in cammino per Emmaus. Nel mese delle festività pasquali, una storia straordinaria di fede e di rivelazione che le illustrazioni e la particolare tecnica pittorica di Angelo Bussacchini (sui testi di Marco Madoglio) sanno rendere seguendo lo spirito e l’ambientazione di vicende risalenti a duemila anni fa. Per la giuria, presieduta con passione dal responsabile area ragazzi della San Paolo padre Stefano Gorla, “Sulla strada per Emmaus” ha meritato il primo premio “Per aver saputo rileggere a fumetti una storia biblica con gusto e fedeltà, rendendo con perizia le emozioni e gli stati d’animo dei protagonisti. Il lettore viene coinvolto anche grazie alla tecnica grafico-pittorica che fornisce intensità alla narrazione, senza farle perdere fluidità”.

La menzione speciale se l’è meritata invece il volume don Milani (Becco Giallo), per la riproposta di un personaggio così importante del Novecento, e per averlo fatto anche con soluzioni grafiche (e di sceneggiatura) anche ardite. Merito dunque ai due autori, Ba e Pagliarini, ai quali va la caratteristica targa di Cartoon Club.

Il premio è anche l’occasione per fare il punto della situazione. Alessandro Bottero, editore, esperto e storico del fumetto, non se la lascia scappare. “La situazione del fumetto esplicitamente religioso, che potremmo definire catechetico, o di ispirazione religiosa in Italia potrebbe essere definita come «Un bellissimo tesoro, in gran parte ignorato dalla critica». Esistono, sia come storia del fumetto, che come produzioni contemporanee, opere di grande valore, a cui la critica presta poca o nulla attenzione. Eppure la diffusione delle riviste come il Giornalino, Piccolo Missionario, Foglie, è di molto superiore a quella di molti altri fumetti. Al tempo stesso però da parte della Chiesa c’è una sottovalutazione o una non-considerazione del fumetto, come linguaggio in grado di veicolare e trasmettere i contenuti della fede. Il fumetto è un linguaggio che può parlare a tutte le età, ed è in grado di esprimere qualsiasi cosa. Anche quelle di Dio”.

Tommaso Cevoli