La Polizia Municipale di Rimini ha elevato 24 contravvenzioni in poche settimane per il mancato rispetto delle strisce pedonali da parte di automobilisti. Era ora, avrà detto qualcuno. Stolti, o voi che lo pensate: mai iniziativa infatti fu più sciagurata e deleteria. Non per il senso dell’iniziativa in sé, sostanzialmente giusto, ma per come è gestita. Tale campagna di educazione va infatti condotta in maniera decisa, rapida, massiccia e diffusa. O tutti in una volta o nessuno: propinando l’educazione in modo parziale si rischia di fare assai peggio. Se infatti il conducente educato vede un pedone a lato delle strisce e si ferma per farlo attraversare, alta è la possibilità che dietro sopraggiunga un conducente non educato che invece tira dritto sorpassando il veicolo di cui sopra. Succede sempre se a fermarsi alle strisce è uno scooter ma può capitare benissimo anche tra due auto. Ed ecco che scatta l’effetto spianata, intesa non come focaccia da farcirsi con mortadella ma come azione a nocumento del malcapitato pedone. L’ideale sarebbe avere l’esercito schierato insieme alla Municipale per almeno una settimana a ogni attraversamento in modo da non lasciare nessun automobilista impunito e che il popolo patentato sia educato nel giro di pochi giorni. Ma anche quei pedoni che se ci sono le strisce a dieci metri preferiscono rischiare l’incolumità pur di non deviare di dieci passi. Dedicare una settimana di full immersion per evitare investimenti. Mi sembra un buon investimento (chiusura numero 1). La “Crossing street parade”, che ve ne pare? (chiusura numero 2, scegliete voi lettori la peggiore).