Home Vita della chiesa Presto, 80 preti per 115 parrocchie

Presto, 80 preti per 115 parrocchie

Nel 2004, presentando il nuovo annuario diocesano, l’allora vicario generale, mons. Aldo Amati, fotografava la nostra Chiesa riminese, con una punta di sofferenza e preoccupazione per un presbiterio che si andava di anno in anno assottigliando, sia per l’età avanzata dei suoi membri, sia per mancanza di nuovi giovani preti, sia per l’imprevisto di malattie che colpivano sacerdoti di ogni età.
In quell’anno la Diocesi contava 123 parrocchie con 190 sacerdoti, suddivisi per età: 28 preti con meno di 39 anni; 60 fra i 40 e i 59 anni; 53 dai 60 ai 74 anni; 49 con 75 e più anni. Va ricordato che ai 75 anni un sacerdote ha il diritto di chiedere l’esonero dall’incarico pastorale di parroco.
La situazione attuale – scriveva don Aldo – non è drammatica, ma esige scelte pastorali compatibili con il numero dei sacerdoti e con la loro età. La tendenza, almeno per i prossimi anni, non fa prevedere un miglioramento della situazione”. (cfr Il Ponte 2004, n° 19).

Come si è evoluta la situazione in questi 10 anni? Se n’è parlato in un incontro di presbiterio (la comunità dei preti col Vescovo) alla fine dello scorso aprile. Ed ecco quale nuova ”fotografia” ne è emersa.
Oggi i preti sono diventati più “grandi”. Se nel 2004 l’età media era di 61,5 anni, oggi è di 64 anni.
Ma la media non rende giustizia alla realtà. Più interessante il confronto per fasce di età coi preti di 10 anni fa.
Al di sotto dei 40 anni oggi ci sono solo 10 sacerdoti, 18 in meno rispetto a 10 anni fa.
I preti compresi fra i 40 e i 59 anni sono 50, 10 in meno rispetto al 2004; fra i 60 e i 74 anni si contano 47 sacerdoti, 6 in meno nel confronto; infine dai 75 anni in poi oggi ci sono 55 preti contro i 49 registrati nell’annuario del 2004. Interessante annotare anche che oggi, fra gli ultra settantacinquenni, ben 10 sono ultra novantenni.

Nel 2015 le parrocchie sono 115 e i sacerdoti 162. Già questo dato ci dice la sproporzione fra parrocchie e numero di preti: a fronte di 8 parrocchie in meno (accorpate ad altre vicine) si contano 28 sacerdoti in meno.
Ma entriamo un po’ più nei dettagli della situazione.

Dei 162 preti attualmente incardinati nella nostra Diocesi, come si può evincere dai numeri sopra riportati, 55 sono ultra settantacinquenni.
Ne rimarrebbero così 107 disponibili per la pastorale; ma di questi, 13 sono malati in modo serio, in gran parte senza prospettive di recupero. E così la quota dei preti disponibile scende a 94.
Altri 15 sono impegnati in servizi pastorali diversi dalla parrocchia, o in Diocesi, o in missione o in altri incarichi.
A conti fatti rimane una ottantina di preti ancora attivi nella responsabilità diretta della pastorale per le 115 parrocchie esistenti.

Per grazia di Dio, però, diversi sacerdoti ultra settantacinquenni rimangono ancora alla guida delle loro parrocchie, per cui il numero dei preti impegnati nella pastorale diretta sale a novanta. Se bisogna dire grazie a questi sacerdoti che resistono sulla breccia, nonostante il diminuire delle forze fisiche, bisogna però ricordare anche che nei prossimi tre anni altre 13 preti raggiungeranno i 75 anni.

Se nel 2004 la situazione non era drammatica – come affermava don Aldo – oggi è assai preoccupante e richiede nuove strategie e nuove energie. In verità da diversi anni la nostra Chiesa si è posta nell’ottica di una risposta pastorale che valorizzi meglio le risorse dei sacerdoti e maturi nelle comunità e nei laici una responsabilità maggiore, attraverso la scelta delle Zone e delle Unità pastorali.
Per i preti questo è ormai un dato assodato, anche se non facile da interpretare e da attuare, ma per i laici è una realtà dura da accogliere e comprendere. Del resto dopo secoli di conduzione clericale della vita religiosa e spessa anche sociale, non è facile per dei laici assumersi responsabilità e iniziative. Certamente sembra fuori luogo l’affermazione di una signora di campagna: “Non c’è più la messa nella nostra parrocchia perché i preti non hanno voglia di lavorare”.

Nella prospettiva di una nuova sistemazione e suddivisione della Diocesi in Zone pastorali (processo già avviato da qualche anno), una risorsa preziosa e di grande rilievo pastorale sono i Diaconi permanenti: nel 2004 la nostra Chiesa ne contava solamente 15, oggi ne ha 39, e in costante significativo aumento, per la maggior parte a servizio nelle parrocchie.
Il prossimo passo dovrà essere quello della formazione di animatori di piccole comunità, per non far mancare alla gente l’alimento spirituale quotidiano, in attesa del momento sacramentale riservato al sacerdote. Questo è un elemento già assodato e pacifico in tutti i territori di missione. E noi siamo in missione permanente.
L’ultima Visita pastorale del Vescovo alle Zone e Unità pastorali andava in questa direzione.

Egidio Brigliadori