Lo sapevo. Alla fine “quel” giorno è arrivato anche in Italia. Mi riferisco all’iniziativa di un centro commerciale Carrefour nel torinese che si accinge ad aprire per 24 ore al giorno, sette giorni su sette. Per ora in via solo sperimentale, assicura la direzione, in attesa di fare il punto in estate e capire qual è stata la risposta del pubblico. Quella dei dipendenti la immaginiamo; soprattutto per i singoli negozi della galleria invitati ad aderire nonostante il personale limitato, che un centro commerciale coi negozi chiusi non è bello a vedersi neanche alle quattro del mattino. Col rischio, però, che quelli del bar, più che per l’ipotetica clientela nottambula, debbano farsi i caffé per loro. E pensare che fino a qualche anno fa si cercava anche da noi in qualche modo di preservare, per chi lavora nel commercio, almeno le festività. Prima il concetto “siamo a Rimini e dove c’è turismo bisogna sacrificarsi” e poi quello “siamo in crisi e se si vuol lavorare bisogna sacrificarsi” hanno reso quasi anacronistica la rivendicazione, tanto meno oggi che neanche la notte viene più rispettata. Chissà, magari l’apertura sempiterna a Rimini non arriverà. Ma in una città dove hanno aperto due centri commerciali in simultanea e due maxistore di mobilia uno di fianco all’altro non mi stupirei mica più di tanto.