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Cinquanta Caritas in prima linea

L’11 aprile verrà presentato il Rapporto sulle povertà relativo all’anno 2014. Arrivato alla sua undicesima edizione il Rapporto mostra come le situazioni di povertà siano in continuo mutamento.
Analizzando i dati e considerando le relazioni di molteplici enti presenti sul territorio che si occupano di situazioni di disagio (Caritas, Mensa dei Frati, Papa Giovanni XXIII, Banco di Solidarietà, Centri Aiuto Vita, Acli, Associazione Rompi il silenzio e Sportelli sociali dei Comuni) emerge una Rimini nascosta dove ogni giorno centinaia di persone soffrono e cercano qualcuno a cui chiedere aiuto.
Il raccogliere i dati di diversi Enti permette di monitorare tutto il territorio e di confrontare gli andamenti delle diverse realtà.
L’avere dei dati sempre aggiornati ha inoltre molteplici aspetti:
– tenere alta l’attenzione su coloro che sono in difficoltà;
– stimolare l’amministrazione nel fornire un sostegno adeguato in base ai bisogni emersi dalla lettura dei dati;
– sensibilizzare la cittadinanza ad azioni di solidarietà.

4 ambiti di verifica
A differenza degli anni passati quest’anno il Rapporto non si soffermerà su di un unico argomento, ma su quattro: famiglie in povertà, persone senza dimora, disoccupazione e profughi. Il 2014 è stato infatti un anno dove queste situazioni si sono presentate assiduamente, è stato quindi impossibile scegliere un solo argomento.
Nel 2014 il Rapporto sarà anche arricchito dalla presenza di due ricerche universitarie: una sulle famiglie in povertà e una sulle persone prive di dimora, entrambe le ricerche aiuteranno ad approfondire tali argomenti fornendo una lettura nuova di queste situazioni.

Le risposte ai bisogni
Ma il Rapporto non parlerà solo di povertà, a fianco delle difficoltà e dei bisogni saranno presenti anche le azioni e le attività che sono presenti sul territorio per far fronte alle povertà, tantissimi ad esempio i progetti nuovi scaturiti dalle Caritas parrocchiali: si va dalla nascita di un “giro nonni” anche nel Comune di Riccione (consegna a domicilio di pasti caldi ad anziani in difficoltà) a un prolificare di dopo scuola in diverse parrocchie per offrire sostegno e supporto alle famiglie, soprattutto straniere. Qui sotto l’elenco completo dei servizi.

50 caritas parrocchiali
Sono 50 le Caritas parrocchiali e interparrocchiali (compresa quella diocesana) presenti e attive su tutto il territorio della Diocesi di Rimini (l’ultima nata è quella di San Benedetto di Cattolica). Oltre 700 i volontari impegnati a vario titolo.
Tutte hanno un Centro di Ascolto
45 la distribuzione viveri
25 distribuzione vestiti
38 contributi economici per utenze, affitto e spese sanitarie
35 sportello dedicato per le pratiche della raccolta delle domande per il Fondo Lavoro
2 hanno il servizio docce
3 mense
2 dormitori
9 hanno attivato un servizio di consulenza professionale gratuito (avvocati, psicologi ecc..)
9 mobili usati
4 pasti a domicilio
7 attività con e per gli anziani
27 attività di finanziamento insieme a gruppi parr.;
21 cene di auto finanziamento;
5 organizzano spettacoli teatrali per la raccolta fondi
35 fanno collette alimentari
10 hanno stipulato convenzioni con supermercati
3 hanno convenzioni con tribunale e 2 con le scuole per “lavori socialmente utili”
2 hanno aperto scuole di italiano per stranieri; 3 fanno feste e cene con e per gli immigrati
17 visite domiciliari e compagnia
6 hanno progetti di adozioni di vicinanza “da famiglia a famiglia”
3 attività genitori e bambini
16 distribuzione di beni per l’infanzia;12 raccolta e distribuzione di giocattoli
13 doposcuola per bambini; 3 distribuzione materiale scolastico
11 organizzano conferenze e iniziative di sensibilizzazione

Alcune osservazioni
Da questi dati emergono alcune importanti evidenze:
– Le Caritas parrocchiali crescono, oltre che nel numero, nella capacità di leggere la situazione del proprio territorio e di attivare servizi in risposta ai bisogni che emergono
– C’è un sempre maggiore coinvolgimento della comunità parrocchiale e crescono le iniziative di sensibilizzazione
– I servizi si stanno sempre più orientando a risposte che riguardano l’intera famiglia
(anziani, genitori, bambini)
– La mancanza di lavoro con conseguente perdita o riduzione del reddito sta creando tra le altre un’emergenza cibo: crescono le convenzioni con i supermercati; il coinvolgimento di negozianti e le collette alimentari a livello parrocchiale. In questo senso è partita in diverse parrocchie e scuole la campagna: “Una sola famiglia umana, cibo per tutti: è compito nostro”.
– L’importanza del lavoro ha stimolato diversi volontari ad impegnarsi per la raccolta delle domande per il Fondo per il Lavoro, offrendo così una risposta concreta alle persone in difficoltà che vuole andare a rimuovere la causa principale della mancanza di reddito nelle famiglie.
Isabella Mancino

Resp. Osservatorio delle povertà
Caritas diocesana di Rimini