La rivoluzione delle radio libere ha attraversato l’Italia a fine anni ’70. A permettere la nascita di un fenomeno che ha sconvolto l’etere del paese una sentenza (Corte Costituzionale, 225, 10 luglio 1974) che tolse alla Rai il monopolio della trasmissione radio-televisiva. Da questo momento in poi anche dei privati possono occupare le frequenze con il solo obbligo di limitare la trasmissione in ambito locale. Nasce così – tra tante – radio Talpa. La frequenza che dal 1977 al 1984 è stata la voce “libera e rivoluzionaria” dei giovani del territorio. Oggi, a più di 30 anni dalla fine di quell’esperienza, è stato pubblicato un volume che raccoglie la storia di questa radio e la storia di quegli anni: “ma libera veramente” Radio Talpa ’77-’84. Storia di una generazione, un libro collettivo a cura di Enzo (Cecco) Cecchini (edizioni La Piazza).
I primi incontri
La nascita del progetto risale all’ottobre-novembre 1976, quando grazie ad un serrato passaparola un gruppo di giovani cominciò a incontrarsi, con l’idea di fare una radio libera. Luogo di ritrovo erano il Bar Pace e il Bar Pina a Cattolica. “Nel gruppo promotore – si legge nel volume – confluiscono diversi interessi che col tempo trovano una buona armonia: la musica, il divertimento, l’impegno sociale, civile e politico. Dopo alcuni incontri cresce l’ambizione e la presa di coscienza sulle potenzialità del progetto. Si accantona subito l’idea che la sede della radio possa essere collocata nella stanza di uno degli amici. Ci vuole una sede idonea”.
Le linee generali si tracciano presso la Biblioteca Comunale di Gabicce Mare. Qui viene deciso che: “Un progetto collettivo e democratico che deve rispondere ad alcuni obiettivi condivisi: la partecipazione, il divieto di censura, la cultura musicale, la cultura più in generale, dare voce a situazioni di emarginazione, fare controinformazione rispetto al monopolio dei media, l’impegno sociale e politico attraverso l’aggregazione dei giovani (e non solo) per intervenire direttamente anche sul territorio. La partecipazione cresce: le riunioni sono sempre più affollate sino a 100 persone”.
Nasce la “Talpa”
La radio si stabilizza presso uno spazio messo a disposizione da Toni Cecchini, un imprenditore edile di Cattolica. Siamo in via Irma Bandiera 59 davanti all’ex fabbrica del pesce Trinity, dove oggi sorgono i cantieri navali della Ferretti. La radio trasmette. “Radio Talpa 94 (93,720 la frequenza) ha l’ambizione di trasmettere per 24 ore consecutive, con grande soddisfazione di tanti studenti e di chi lavora di notte. Tante attività, anche estive (negozi, bar, ristoranti, uffici), sono sintonizzate su Radio Talpa, che viene utilizzata come sottofondo musicale. Cresce l’entusiasmo, l’utopia è lì a portata di mano. Ma nascono anche i problemi: di ogni tipo”. Ma il trasmettitore viene montato e copre il territorio della provincia di Rimini e la zona marchigiana fino alla Siligata.
La Talpa ha un taglio ironico, ribelle e satirico. Elementi che si ritrovano anche quando si trattano argomenti difficili, complicati oppure tragici. L’idea di prendere in giro il potere, anche quello locale: “L’ironia fa da filo conduttore nelle 24 ore di trasmissione giornaliera con centinaia di stacchetti ironici e autoironici (con un pizzico di goliardia), che inframezzano le canzoni delle bobine musicali e i vari programmi”. Gli stacchetti sono la caratterizzazione di questa radio; sono dissacranti, ironici e spesso in dialetto romagnolo e marchigiano.
Il 6 ottobre 1984 Radio Talpa chiude. Il grande entusiasmo che spinse la nascita dell’emittente scema, come è fisiologico nei movimenti. La Talpa si trova davanti a un bivio: per vivere è necessario fare investimenti per fare il salto di qualità professionale. Ma molti dei frequentatori della radio sono ostili alla pubblicità e mancano i fondi. La radio può dirsi un’esperienza conclusa. Lascia 30 anni di impegno profondo nella cultura, di presenza sul territorio, di antimafia, di lotte sociali. Lascia… un sogno.
Angela De Rubeis