Nessuno si faceva illusioni sull’esito dell’incontro che vedeva i Crabs impegnati contro la seconda forza del campionato. Quel Montegranaro che già all’andata aveva sbancato il “Flaminio”. Se mai, alla vigilia, si era pronti a scommettere sull’entità della sconfitta. Tutti concordi su una cosa: i primi dieci minuti sarebbero stati fondamentali per capire se si poteva chiudere in modo onorevole o meno.
Purtroppo l’inizio è stato come quasi sempre da incubo, perché dopo l’iniziale 7-7, i primi dieci minuti si concludevano con i locali avanti di ben 18 lunghezze. Ma il peggio doveva ancora venire, bastava aspettare altri quattro minuti e il tabellone recitava 44-20. A questo punto, però, Montegranaro si rilassava e permetteva di scalfire un poco questo enorme vantaggio. Ma bastava che i Crabs si riportassero un po’ sotto all’intervallo (52-36) per sprofondare nuovamente. E quando Tassinari e compagni hanno provato nuovamente a rendere meno amara la pillola, Montegranaro ha riacceso il motore giungendo sul traguardo del terzo tempo con un netto 75-52 che ha praticamente chiuso l’incontro. L’ultimo quarto, infatti, si è giocato solo e solamente perché il regolamento lo imponeva. Alla fine i biancorossi sono tornati a casa con un -26, 98-72. In una giornata nera come la pece, l’unica nota positiva è stato il rientro di Chiera (nella foto) mentre per rivedere Marengo e Biordi bisognerà attendere ancora un po’ di tempo. Bene Perin e Crotta che hanno disputato la loro migliore gara, un po’ troppo poco per affrontare una squadra forte in ogni elemento e in tutti i reparti. Fortunatamente Fondi (alla pari con i Crabs), Cagliari e Stella Azzurra (-2), continuano a perdere. Domenica prossima, i Granchi, affronteranno in casa il Giulianova che in classifica ha il doppio di punti e che all’andata fece una passeggiata (88-61). In apparenza quindi il pronostico è tutto per i marchigiani, ma l’importante sarà lottare, almeno quello, cosa che a Montegranaro non si è visto.
Pier Luigi Celli