E alla fine arrivò la crisi del 36° anno. Tra il Sigep e i riminesi c’era sempre stato un rapporto particolare, con regole non scritte, ma che molti davano per sottintese. La città sopportava qualche giorno di traffico e caos, ma in cambio accedeva (perché un biglietto da un amico di un amico si trovava sempre) a quel paese del bengodi delle dolcezze. Poi qualche anno fa lo stop all’assalto selvaggio e alle rimanenze dell’ultimo giorno: il gelato viene messo da parte e destinato a una lodevole vendita di beneficenza. Poi quest’anno, col dibattito sul divieto di ingresso degli under 16 alla manifestazione, il chiarimento della Fiera: prima che uno show popolare, il Sigep è soprattutto una manifestazione per addetti ai lavori. Per molti l’improvviso amaro in bocca. Poi tutto si sistema, certo, ma è stato come per un innamorato scoprire di non essere corrisposto come credeva e capire che bisogna farsene una ragione. E, invece, del gelato quest’anno per i bambini riminesi è arrivata gratis la carta igienica: quasi 7.500 rotoli donati alle scuole locali da una nota casa produttrice tramite la Croce Rossa. Visti i tempi non mi lamenterei, anche se è difficile da far digerire ai bambini (niente battutacce sulla carta igienica, please).