La sua è una storia tutta da raccontare. Soprattutto ai più giovani che spesso rimangono a bocca aperta quando si fa il suo nome. Perché di Pier Paolo Bianchi, campione riminese di motociclismo, se ne parla davvero poco. Eppure, per 20 anni, è stato in sella alle due ruote, vincendo anche titoli mondiali. La sua, però, è anche una storia di vita autentica, di un campione che ha costruito la sua carriera partendo dal basso, passo dopo passo, di una persona che ha fatto la cosiddetta gavetta per davvero, lavorando a capo chino, ma avendo ben presente il senso della prospettiva, con umiltà e pazienza e nello stesso tempo con una fede incrollabile nelle proprie capacità. Sostenuto dalla famiglia, dalla moglie, dal figlio e dagli amici. In sintesi, è la storia di un “pilota romagnolo”, come lo stesso Bianchi ama autodefinirsi. La storia del campione riminese è stata raccontata in un libro che porta come titolo Io, Pier Paolo Bianchi, 3 volte campione del mondo, scritto dalla modenese Nunzia Manicardi, con la fattiva collaborazione dello stesso Bianchi.
“L’idea di scrivere questo libro – spiega la scrittrice modenese – è nata in Spagna, esattamente in un club di Denia, una località vicino ad Alicante, che considera Pier Paolo Bianchi uno dei propri miti, e questo nonostante egli abbia, nel corso della sua attività di centauro, contrastato e battuto più volte il grande Angel Nieto, l’idolo locale, che è rimasto ancora nel cuore degli spagnoli. Io ho fatto da tramite fra il club e Pier Paolo, che viene abitualmente invitato a tutte le manifestazioni che organizza il club”. Tanto che la pubblicazione del libro è stata sostenuta dal club iberico. Il testo dispone di oltre 400 fotografie, accuratamente selezionate fra tante altre, che raccontano la storia del moto mondiale che va dagli anni Sessanta fino alla fine degli anni Ottanta, gli anni in cui ha gareggiato Bianchi.
“Le pagine raccontano uno spaccato non solo del mondo del motociclismo, ma anche un pezzo di società e del costume di quegli anni”.
Si tratta di una storia tutta italiana, che vede protagonisti marchi tricolore come Morbidelli, MBA e Minarelli, “scuderie”, chiamiamole così, per le quali ha gareggiato Bianchi, che è stato in un certo senso una specie di ambasciatore del made in Italy nel mondo. Il libro racconta le vicende sportive del pilota riminese che è stato per ben tre volte campione del mondo della classe 125, nel 1976 e nel 1977 con la Morbidelli, e nel 1980 in sella a una MBA.
Nel corso della presentazione sono state esposte alcune moto con cui il campione riminese ha corso, messe a disposizione dallo sport club il Velocifero di Rimini.
Patrizio Placuzzi