Manca poco più di un mese all’ora X per l’aeroporto “Fellini”. Il 31 ottobre scadono i termini dell’esercizio provvisorio concesso da Enac, che ha permesso all’aeroporto di Rimini-San Marino di salvare i voli per la stagione estiva. Le stesse istituzioni locali, il Prefetto di Rimini Claudio Palomba e le categorie economiche si erano mosse a giugno per raccogliere un po’ di liquidità necessaria (circa un milione di euro) e scongiurare così la peggiore delle ipotesi: la chiusura prima degli esiti del bando Enac per il nuovo gestore. Ora, a distanza di tre mesi, sulla rotta del “Fellini” si ripresenta la stessa nube nera: i tempi del bando emesso il 12 luglio scorso (Enac ha sei mesi di tempo, sulla carta, per scegliere tra i quattro soggetti presentatisi) rischiano di non coincidere con quelli della gestione temporanea.
L’allarme. Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato il curatore del “Fellini”, Renato Santini, il 17 settembre. Santini, riferisce la Triplice in una nota, “ha dichiarato la sua intenzione di non voler prorogare l’esercizio provvisorio oltre la data di scadenza del 31 ottobre. Se l’Enac, per quella data, non avrà stabilito a chi aggiudicare la futura gestione, il curatore consegnerà le chiavi all’Ente Nazionale di Aviazione Civile e l’aeroporto interromperà l’attività”. Con tutto ciò che ne potrà conseguire. Una tempesta fatale per l’economia locale come avvertono all’unisono, insieme ai sindacati, le categorie economiche (dall’industria al commercio, senza dimenticare il turismo) e le istituzioni pubbliche.
Molto duro anche Gianni Indino, presidente di Confcommercio Rimini nonché uno dei promotori della raccolta fondi per i voli estivi. Indino si augura che le parole del curatore siano state solo un “modo per ribadire l’urgenza a che l’iter del bando proceda speditamente verso l’assegnazione dell’aeroporto”. Ma, soprattutto, si chiede come sia possibile che gli utili conseguiti dallo scalo durante l’esercizio provvisorio non vengano reinvestiti per prolungarne l’operatività.
“Confidenze” e accuse. Ci ha pensato però un non riminese a dare la mazzata finale. Il neopresidente dell’aeroporto di Bologna, Enrico Postacchini, non ha perso occasione per “gufare” sul destino del “Fellini”. Almeno così l’hanno interpretata i riminesi. Come? Rendendo pubblica un’esternazione del curatore Santini – anche lui, come noto, bolognese – secondo cui la chiusura sarebbe certa a novembre. Non solo, Postacchini ha anche affermato che ci sarebbero stati degli incontri da parte sua e di Santini con i soggetti in gara per la nuova gestione del “Fellini”.
Apriti cielo. Dal sindaco di Rimini (e futuro presidente della provincia) Andrea Gnassi ai due parlamentari riminesi del Pd Tiziano Arlotti ed Emma Petitti, sono seguite dichiarazioni pesanti all’indirizzo di Postacchini colpevole di “dichiarazioni di una gravità inaudita” sottolineano Arlotti e Petitti, tanto più perché quelle sui soggetti del bando sono state fatte “a procedura ancora in corso”. Postacchini, secondo Gnassi, “non ha perso occasione di attaccare e denigrare Rimini e il suo aeroporto”. Ma Gnassi e i deputati Pd ne hanno anche per Santini: “Nelle affermazioni del presidente di Sab vengono evidenziate relazioni con il curatore che sono andate ben oltre il ruolo che un curatore fallimentare deve rivestire”. Puntuale la replica di Santini che, confermando di rimanere a disposizione di tutti i rappresentanti del territorio “al fine di promuovere ogni sforzo per mantenere, nei limiti consentiti dalla legge, il pieno funzionamento dell’aeroporto”, “smentisce di aver mai incontrato o avuto alcun contatto con il presidente dell’aeroporto di Bologna le cui dichiarazioni sono state evidentemente fraintese”.
Il bando. Sulla possibilità di prorogare l’esercizio provvisorio oltre ottobre, intanto, ha dato la sua disponibilità il presidente del Tribunale Rossella Talia. Ma gli occhi di Rimini sono tutti a Roma e ai tempi di Enac. Come noto, si deve scegliere tra quattro pretendenti: i russi di Novaport che detiene partecipazioni in sette scali dell’ex Urss, l’americano Robert Halcombe che nel frattempo si è aggiudicato il “Ridolfi” di Forlì, la cordata di operatori italiani e stranieri con ABN network e Air Rimini 2014, compagine formata da operatori aeroportuali e imprenditori riminesi. Chi la spunterà? Secondo recenti indiscrezioni, sembrava che due di queste cordate fossero destinate a restare fuori dai giochi a causa della presenza, nella propria compagine, di cooperative. Lo stesso legale di una delle cordate in gara, l’aveva fatto presente a Enac che aveva allontanato i dubbi dichiarando ammissibili al bando anche le cooperative. Le quattro cordate avrebbero avuto da Enac anche una rassicurazione sui tempi. Probabile che il verdetto arrivi entro ottobre, anche se difficilmente il nuovo gestore potrà decollare prima del 2015. Tutti sperano che nel frattempo Forlì (che tornerà in posta il 16 gennaio) non faccia man bassa di voli dalla Russia. Il nuovo pilota Halcombe, infatti, sarebbe particolarmente interessato ai voli dall’Est Europa.
Alessandra Leardini