Hazel Grace si porta dietro il suo “fardello”, la carica di ossigeno necessaria alla sua esistenza segnata da un tumore alla tiroide metastatico ai polmoni. Hazel vuole vivere, come tutti i ragazzi della sua età, nonostante la sua “diversità”, convive ogni giorno con la sua malattia e sembra destinata ad una vita di solitudine e di amarezze, giusto spezzata da quegli incontri nel gruppo di sostegno che non gli vanno molto giù. Almeno fino a quando non incontra Gus, ragazzo brillante con gamba artificiale, con cui intreccia una relazione che esplode in amore e tenerezza.
Colpa delle stelle è il romanzo vendutissimo di John Green, adattato ora in versione cinematografica con la luminosa presenza di Shailene Woodley (già notata nel fantascientifico Divergent) che con i suoi capelli corti, gli intensi primi piani e la giusta adesione emotiva è giovane attrice da tenere d’occhio.
Una vita difficile, quella dei due ragazzi, eppure l’amore non conosce barriere e, galeotto un inatteso e romantico week-end ad Amsterdam, alla ricerca di quell’autore che ha giocato un ruolo tanto importante nel cammino travagliato di Hazel. I cuori di Hazel e Gus si intrecciano nella fragilità di vite dove il sipario dell’esistenza rischia di chiudersi ogni giorno, anche senza preavviso.
Per i nostri genitori le lacrime erano assicurate da Love Story, oggi è Colpa delle stelle a far gonfiare gli occhi, con un discreto percorso narrativo che riesce a cavar fuori lacrimucce anche ai più coriacei. Qui si racconta di affetti ed emozioni in un contesto dove l’amore sembra essere l’ultimo dei pensieri ed invece deflagra con la passione timida e impacciata a guisa di teenagers, definendo impeti sentimentali di sensibile delicatezza.
Il Cinecittà di Paolo Pagliarani