Un ippopotamo, uno gnomo, un ballo di gruppo, i trulli di Alberobello. Cosa hanno in comune? Il fatto di essere tutti scolpiti nella sabbia. Figurazioni, come le chiamavano una volta, quando in quel di Viserba centinaia di turisti erano attirati e datavano la vacanza in base al relativo evento. La 58ª edizione del concorso Figurazioni di sabbia si è svolta in luglio grazie al Comitato Turistico che lo ha riproposto sulla scia della memoria delle passate edizioni, l’ultima delle quali nel 2002.
“Si tratta di sculture che vengono realizzate da dilettanti – spiega il presidente del Comitato, Francesco Protti – che si tratti di bambini o adulti, turisti o gente del posto. Lo spirito era quello di giocare insieme a realizzare queste opere divertendosi. È questo che abbiamo voluto riproporre”.
Anche la serata di premiazione è stata rigorosamente ispirata dalle edizioni passate quando salivano sul palco, come ospiti, personaggi noti come Simona Ventura, Franco Califano, le sorelle Carlucci, Serena Grandi, Sandra Milo. Quest’anno a dare prestigio alla serata, terminata con l’esibizione musicale del gruppo “Gli Aironi” che hanno riproposto il repertorio de I Nomadi, sono stati l’attore Piero Maggiò e la presidente dell’associazione albergatori di Rimini, Patrizia Rinaldis. Coppe e attestati per tutti i partecipanti. Applauditissimi i primi cinque classificati: Ippopotamo Gloriain pole position, seguito dallo Gnomo Giacomino, terza posizione per la figurazione In bocca allo squalo. Al quarto posto Non fate la guerra fate la pace e al quinto Ballo di gruppo in spiaggia.
Viserbesi, turisti in vacanza ospiti di hotel e stabilimenti balneari hanno trascorso una giornata insieme, con tanto di giuria composta da architetti (Francesca Perazzini e Nicola Mordini), ma anche da turisti storici e personaggi impegnati nel territorio. La giuria nel pomeriggio è passata ad esaminare e valutare le opere.
“L’importanza di manifestazioni di questo tipo – ha commentato Patrizia Rinaldis – sta proprio nel fatto che si crea un rapporto tra le persone, ci si conosce e si realizza qualcosa insieme, in un tempo come il nostro caratterizzato dal forte impatto degli strumenti tecnologici che a volte rischiano di sostituire tutto ciò”.
Tema delle figurazioni sono stati anche castelli e altri monumenti caratteristici di città e paesi, come luoghi identitari che legano con un filo la memoria del costume e dell’architettura tanto cara a chi ci ha preceduto. Un modo per far conoscere i fasti del passato, fatti di serate di gala, villini, ma anche giochi semplici, con una manciata di sabbia e tante risate, dove tutti partecipano con la propria creatività.
“Ricordo ancora quando si sviluppava il rullino con le foto – racconta Ivana, figlia del fotografo storico di Viserba, Alvaro Angelini (venuto a mancare nel 2001) – e poi si stampavano e si mettevano in vetrina. Mio padre, che fotografava tutte le opere, scriveva sopra ad ogni foto con una tecnica simile a quella dei trasferelli, il nome della figurazione e di chi l’aveva realizzata e fino a sera restavano esposte per chi volesse portare a casa il ricordo della manifestazione. Con tanto di classifica e coppe”.
Silvia Ambrosini