Rimini nella parte centro-nord in questi mesi è invasa dai tubi, quelli dei lavori sulla rete fognaria che finalmente, dopo almeno tre decenni di ritardo, stanno rinnovando una rete improponibile per una capitale del turismo balneare. Rimini, parte centro sud, ma soprattutto Riccione, in questi mesi sono oggetto dei contestati lavori della metropolitana di costa, un’opera che a questo punto è destinata a concretizzarsi con un paio di decenni di ritardo. Curioso che l’inglese abbia la stessa parola, “tube”, per definire i tubi delle condotte fognarie così come la metropolitana. E nessuno potrà mai sapere se questa coincidenza poteva essere più di qualcosa di curioso, se magari quella volta si fosse almeno valutato che se una città aveva bisogno di nuovi tubi e di una “tube” forse si poteva fare uno scavo unico per tutte e due. Probabilmente non se ne sarebbe fatto nulla: in fondo le metropolitane sotterranee sono roba, appunto, da metropoli.
Di curioso in curioso: Londra decise nel 1859, dopo il “Grande fetore” dell’anno prima causato da un’estate calda e putrida, di avviare la separazione delle fogne. Pochi anni dopo, nel 1863 fu invece inaugurata la “tube”. Rimini ha deciso dopo la disastrosa estate del 2011 che i “tubi” delle fogne non erano più rinviabili e nel giro di pochi anni dovrebbe avere anche la sua “tube”, seppur a cielo aperto. Un secolo e mezzo dopo, ma forse ci arriviamo anche noi.