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Alla scoperta dei fiori di stagione

Fiori di sambuco, menta, erbe aromatiche profumatissime, insieme a fragole e semi di cardamomo. Sul tavolo dell’agronomo c’è di tutto. La primavera è arrivata. Incontriamo Alessandro Mondello presso il ristorante Barafonda, in occasione di «Margherita», l’evento messo in campo dal Comitato di San Giuliano Mare in collaborazione con quello di Rivabella. Una conferenza ludica didattica per far riscoprire i frutti e i fiori di stagione.

Si chiudono gli occhi per riconoscere le tipologie con il solo olfatto.
“Le persone non vivendo più in campagna non sanno riconoscere i prodotti, non ne conoscono i tempi, la stagionalità, con questi giochi di analisi sensoriale si cerca di riavvicinare i ragazzi e gli adutli al gusto, ai sapori”.

Il fatto di avere ogni tipo di frutta tutto l’anno sui banchi dei supermercati non aiuta.
“È vero, molta frutta arriva dall’estero o viene coltivata in serra. Però vediamo che c’è un ritorno ai prodotti tipici grazie ad una nuova riscoperta della dieta mediterranea, un po’ perchè va di moda, un po’ perchè con la crisi economica ci si impegna di più a ricercare erbe di campo e frutta a km zero magari comprandola direttamente dal produttore”.

In primavera fioriscono la maggiorparte dei fiori e delle piantine aromatiche, oltre ad una variegata quantità di frutta. Come riconoscere quelle migliori?
“Nei nostri incontri didattici insegniamo ai bambini a riconoscere le fragole più buone. Le persone sono orientate a scegliere le più grandi e colorate mentre occorre saper verificare quali sono le più mature. Inoltre molti non sanno che vi sono diversi fiori commestibili che si possono aggiungere alle insalate, come la calendula, che serve anche per preparare creme lenitive per il corpo”.

La ricchezza e le particolarità dei frutti della natura, insomma, sono infinite. Come anche le curiosità su questa tematica. Le mele ad esempio ci sono tutto l’anno. Qual è il loro periodo di maturazione e come vengono conservate?
“La mela è un prodotto tipico del periodo autunnale. Viene conservata in celle frigorifere ad una temperatura adeguata, non troppo bassa. È un prodotto tipico di regioni del nord che hanno saputo unire le caratteristiche del terreno ad una forte azione di marketing”.

I nostri terreni, invece, a quali coltivazioni sono più adatti?
“La nostra è una terra benedetta dove grazie al clima si potrebbe coltivare di tutto. Il problema è il costo della manodopera, spesso elevato, che fa lievitare i prezzi. Per questo poi chi compra sceglie prodotti esteri che costano meno. Però grazie alla vendita diretta si sta ricreando quella condizione di fidelizzazione che abatte i costi e fa tornare all’antico rapporto venditore-consumatore così positivo per l’economia agricola”.
Altre forme di vendita che nascono parallelamente: cassettine della frutta prenotate on line, olio e vino pubblicizzati all’estero grazie alle nuove tecnologie, eventi formativi per promuovere la qualità. In una parola: dinamicità. Il venditore dei prodotti della terra non è mai fermo. Un po’ come la menta che cresce in un posto ma ama spostarsi.

Silvia Ambrosini