Voliamo sulle ali della fantasia al di là dell’Adriatico e atterriamo in Albania. Siamo a Berat, nel sud del paese, la città principale e sede dell’omonima prefettura. A mezz’ora di macchina, poco più a nord, Kucova, la “città del petrolio”, come era stata ribattezzata dalle truppe d’occupazione italiane durante la seconda guerra mondiale. Dall’altra parte, verso sud, incontriamo Uznova, nell’immediata periferia del capoluogo. Attorno a noi un panorama di desolazione che stride con la bellezza del paesaggio. Disoccupazione dilagante, abbandoni scolastici all’ordine del giorno, condizioni abitative drammatiche specie in campagna, con tanta gente costretta in casupole di lamiera spesso condivise con il bestiame, qualche possibilità in più in città, comunque per stipendi da fame…
In questo territorio di 130 mila abitanti, crocevia di culture e tradizioni, da più di vent’anni è presente anche un pezzo di Rimini, con la missione diocesana avviata nel 1993, prima a Kucova e Berat e, più recentemente a Uznova. Dopo il servizio dei fratelli Vaccarini, don Giuseppe e don Giovanni, la missione diocesana in Albania dal maggio 2012 è affidata alla Piccola Famiglia dell’Assunta di Montetauro, arrivata nel paese delle Aquile nel 2005. A prendersi cura dei 3 centri della missione sono Don Giuseppe Tosi e altri 6 sorelle e fratelli missionari, più un giovane disabile.
La Piccola Famiglia mantiene i propri membri, mentre per lo svolgimento delle attività pastorali e la manutenzione degli edifici riceve una quota annuale dalla Diocesi di Rimini. I progetti di promozione umana sono invece affidati alle iniziative della Caritas parrocchiale e delle tre associazioni che operano nella zona (Fondazione Shen Asti, Fondazione Shpresa, Associazione Familja E Vogel) più la scuola “Stella del mattino”, gestita dalla Maestre Pie. E il lavoro, per tutti, non manca di certo, considerando le difficili condizioni del paese e lo sviluppo esponenziale che ha registrato negli ultimi anni la comunità cristiana se è vero che oggi si contano circa 300 battezzati: risultato non da poco, considerando che nove anni fa a Uznova, quando arrivò la Piccola Famiglia, di battezzati ce n’era uno soltanto…
Il progetto “Centro Shen Asti
Il progetto della Fondazione Shen Asti, anche quest’anno sostenuto dal Campo Lavoro, riguarda il funzionamento del Centro socio educativo finalizzato a garantire il diritto all’istruzione a bambini provenienti da situazioni famigliari difficili. In Albania, nonostante gli sforzi dello Stato, sono infatti ancora molti i minori che non frequentano la scuola dell’obbligo perché appartenenti a minoranze etniche emarginate, oppure perché residenti in contesti rurali estremamente poveri, o ancora perché disabili. Attualmente sono una cinquantina i bambini che frequentano il Centro per tre ore al giorno, in parte dedicate all’insegnamento, in parte ad altre attività educative (educazione civica, educazione alla salute, attività di socializzazione). Il Centro occupa cinque insegnanti e un autista e vorrebbe essere anche un’occasione di servizio per gruppi giovanili. Le attività del Centro sono periodicamente verificate attraverso incontri con le scuole di provenienza dei bambini e visite di persona dei fondatori della Shen Asti. Operante da lungo tempo, il Centro è molto apprezzato dalle autorità civili e dalle famiglie, con i quali gli operatori mantengono contatti periodici.
Nelle foto, in alto: l’annuncio del Vangelo nel villaggio di Velabisht. Di fianco: i ragazzi disabili del centro diurno di Uznova